Perché Zibaldino... e altro
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- Created on Friday, 11 November 2011 09:04
La nostra Gazzetta da poco più di un mese ha cambiato fisionomia. E i lettori abituali si saranno accorti del fatto che il cambiamento è ancora in corso. Stiamo infatti lavorando in economia e praticamente ogni giorno al nuovo volto si aggiungono lineamenti diversi o se ne modificano altri. Una specie di chirurgia plastica graduale e infinita.
Una novità che ha riscosso consensi è l'edicola, chiamiamola così, che raccoglie gli annunci delle manifestazioni che sono state annunciate e che si realizzeranno fra qualche tempo. Gli annunci si alternano ogni pochi secondi e restano visibili in quello spazio fino al giorno in cui le manifestazioni annunciate saranno effettivamente portate a termine. Poi devono ovviamente essere rimossi.
A questo punto, se siamo in grado di pubblicare la cronaca dell'evento, il servizio, possibilmente corredato di fotografie, trova spazio in una nuova rubrica che abbiamo chiamato "Zibaldino: parliamo di noi". Ma perché Zibaldino? Perché in gioventù ci siamo innamorati di questa parola e del suo creatore. Cosa vuol dire? Non lo sappiamo con certezza, ma secondo noi si tratta di una raccolta di questo e di quello.
Il nostro dizionario italiano - "Il Novissimo Melzi", edizione 1960 - dice che lo "Zibaldone" fu pubblicato postumo nel 1898 per iniziativa di Giosuè Carducci onde raccogliere massime e pensieri annotati da Giacomo Leopardi nel suo diario prima del 1832. Si racconta inoltre che Giovannino Guareschi - il papà di Peppone e Don Camillo - avesse in mente lo stesso titolo per una sua raccolta di scritti usciti su vari giornali umoristici fra il 1938 e il 1941, ma avesse poi deciso di rendere omaggio al suo grande predecessore scegliendo il diminutivo "Zibaldino". Noi, non potendo andare più in piccolo, chiediamo scusa a Guareschi nell'usare per questa nostra rubrica il titolo del suo libro. Il nostro vecchio dizionario non dice cosa significhino "Zibaldone" e "Zibaldino". Nel nostro caso si tratta di un angolo del giornale in cui trovano spazio le cose grandi e piccole che caratterizzano la vita quotidiana della nostra comunità. Si passa da un articolo all'altro cliccando sulle freccette piccolissime che ci sono sopra il titolo, a destra.
Altre novità di queste pagine sono i "Siti consigliati". Noi li abbiamo visitati e trovati molto utili, per questo ve li consigliamo.
E non abbiamo finito. Stiamo lavorando, nei ritagli di tempo, per arricchire le pagine del turismo e per aggiungere non soltanto altre rubriche ma anche meccanismi che consentano ai lettori di esprimere le loro opinioni sugli articoli che pubblichiamo. Sì, lo sappiamo che non sono novità assolute e che praticamente tutti i giornali e i blog offrono questa possibilità. Lo faremo anche noi.
Che altro? Ah sì, le storie degli italiani. Non solo abbiamo trasferito quelle che erano già nel vecchio sito, ma intendiamo aggiungerne tante altre. Raccontarle ci piace e sappiamo che a voi piace leggerle. Sono in cantiere le mini-storie del libro appena pubblicato dal Fogolar Furlan di Città del Capo e il diario di padre Maletto, missionario della Consolata che fu cappellano degli italiani del Capo sessant'anni or sono. E poi tutte quelle che riusciremo a raccogliere o che vorrete inviarci. Un invito a tutti: mandateci le vostre storie, anche in inglese se avete problemi con l'italiano, e se saranno pubblicabili le pubblicheremo.
Ci auguriamo che la nuova Gazzetta del Sud Africa vi piaccia e vi auguriamo buona lettura.
La Redazione