Sogno a occhi aperti
Sto sognando. L'esperienza mi dice che il sogno è bugiardo e che presto mi sveglierò in una realtà completamente diversa, ma una volta tanto è bello sognare. Ho cominciato leggendo le notizie che annunciano la nascita del governo Monti: un governo di tecnici, senza politici.
Io penso che, come me nel sogno, Monti sappia bene di aver aperto una finestra sul futuro. Così come sa che i politici faranno di tutto per chiuderla al più presto quella finestra. E io sogno che non ci riescano. E nel mio sogno Monti non c'entra per niente.
Il sogno è di un'Italia senza più politici al governo, un'Italia gestita da manager professionisti che rispondano delle proprie azioni soltanto al popolo e che possano essere licenziati ogni volta che le loro prestazioni non riscuotano più l'approvazione di almeno il 51 per cento dei cittadini.
Tanto ormai i politici a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale sono evidentemente inutili, visto che tutti indistintamente devono limitarsi ad attuare le direttive europee. Ne sa qualcosa Berlusconi, che senza dubbio avrebbe voluto fare di più, ma come tutti i suoi predecessori è dovuto scendere a compromessi sempre più paralizzanti per continuare a navigare fra i ricatti dei politici italiani e le direttive europee. Immagino la sua frustrazione. Ma se fosse stato veramente intelligente avrebbe scelto il bunga bunga e lasciato la politica molto prima. Fare il politico in Italia non è più un bel mestiere, tranne per il fatto che si guadagna bene. E lui non ne aveva bisogno.
I politici nei singoli paesi sono ormai diventati inutili. Quindi se proprio ci devono essere, che siano eletti per rappresentare i singoli paesi nel parlamento europeo ma senza avere voce in capitolo in patria. Le direttive europee bastano e avanzano per mandare avanti le singole nazioni.
Ormai sono decenni che in Italia non si riesce più a distinguere fra i programmi elettorali della destra e della sinistra. E la semplice verità è che i partiti nazionali non possono più differenziarsi sulla base dei programmi, per il semplice fatto che nella programmazione non hanno più alcuna voce in capitolo. E allora perché mantenere una ventina di partiti che alimentano un parlamento elefantiaco di oltre mille fra deputati e senatori, senza contare regioni, province e comuni?
Mandiamo quindi i politici a Bruxelles, ma soltanto una ventina, e assumiamo una ventina di professionisti altamente qualificati. E chi non sa fare il suo mestiere sia rimandato a casa. Il tutto nel più assoluto precariato. Ormai da anni l'Italia non può più permettersi il posto di lavoro garantito a vita. E in un paese nel quale tutti facciano il proprio dovere fino in fondo non ce n'è bisogno.
Ma so che è soltanto un sogno e presto mi sveglierò.
Ciro Migliore