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- Created on Sunday, 08 April 2012 08:00
Il TG2 della Rai ha recentemente trasmesso un Dossier di 45 minuti sul Sud Africa, realizzato dall'inviata Alessandra Atti Di Sarro. Dossier, lo storico settimanale di approfondimento della testata, rappresenta la migliore tradizione Rai per reportage e inchieste. È la trasmissione che vanta la più lunga durata dalla riforma della Rai. La sua forza deriva dal suo prestigio e dal suo alto gradimento. Firmare un Dossier è fra i traguardi più ambiti di un giornalista. Prima di questo Alessandra Atti di Sarro ha firmato per la Rai tanti altri servizi sul Sud Africa, a cominciare da una inchiesta sulla comunità italiana per la Rai International che muoveva i primi passi una quindicina d'anni fa. Questo rapporto professionale prolungato negli anni ha dato origine a una comprensione sempre più profonda del paese e della sua gente e ha fatto nascere una forte affinità spirituale. Tanto che Alessandra e il marito Claudio Farinelli, anche lui giornalista e operatore della Rai, hanno da anni un appartamento a Città del Capo e trascorrono quasi tutte le loro vacanze in questa città, nel Parco Nazionale del Kalagadi e in giro per il Sud Africa. Entrambi giornalisti, Claudio con un lungo passato anche da cameraman, nella loro regolare frequentazione del Sud Africa ne approfondiscono la vita e la cultura e le bellezze. Insieme e separatamente hanno realizzato numerosi reportage su diversi aspetti del paese. Claudio, per esempio, ha realizzato diversi servizi per RaiNews24 in occasione dei mondiali di calcio, mentre questo documentario di Alessandra è un ulteriore tassello del mosaico di informazioni che raggiungono l'Italia attraverso il loro lavoro.
Anche lo scorso 29 febbraio Alessandra era a Città del Capo, arrivata da qualche giorno dopo aver riparato con Claudio i danni causati alla loro casa dalla "storica" nevicata di Roma. Ne ha approfittato per festeggiare per la prima volta nella data esatta della nascita con gli amici di qui il suo compleanno in un locale del centro, presente anche il console Edoardo Vitali. Un'occasione celebrata con grande calore, visto che il giorno del compleanno trova posto nel calendario soltanto ogni quattro anni.
"Cantando il Sud Africa" è un reportage obiettivo ed esauriente ma soprattutto intelligente. La giornalista ha esplorato molti aspetti del Sud Africa di tutti i giorni, che, dopo lo straordinario successo di immagine ottenuto con i campionati mondiali di calcio del 2010, fa oggi i conti con la normalità. A fare da guida, i ragazzi del Soweto Gospel Choir, un gruppo musicale divenuto famoso nel mondo, composto da 26 giovani tutti provenienti dal più grande sobborgo nero di Johannesburg, simbolo della lotta vittoriosa contro la segregazione razziale. Come Soweto, tutto il Sudafrica è cambiato e, tra mille problemi, si proietta verso il futuro proponendosi come cerniera tra il primo e il terzo mondo.
La telecamera in questo lungo filmato va pazientemente alla ricerca delle caratteristiche che costituiscono il quadro d'insieme di un paese pieno di contraddizioni e di problemi ma ricco di buona volontà e di speranza. Le immagini, non costruite ma carpite per strada in momenti della vita quotidiana, danno allo spettatore la sensazione di un paese non appesantito dagli errori e dalle ingiustizie del passato ma deciso a costruire un futuro migliore per tutti i suoi figli. Un percorso non facile e costellato di trabocchetti e debolezze umane, ma facilitato da quel senso di interdipendenza e di solidarietà che gli africani chiamano "Ubuntu" e che, dopo la grande rivelazione del binomio "Giustizia e Riconciliazione", è un nuovo messaggio di civiltà e progresso che questo straordinario paese invia al mondo.
"Cantando il Sud Africa" si può vedere online cliccando su questo link
oppure entrando nel sito tg2 rai dossier e cliccando sul titolo del documentario.
La direttrice del coro di Soweto lo ha visto e ha inviato alla giornalista questo messaggio: "Our Italian tour leader saw the documentary broadcast and actually sent me a video link of it as she was very excited seeing the choir on tv. I must say I was really impressed and want to congratulate you and your team for an excellent job. It was exciting to see the finished product after all this time".