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- Created on Friday, 20 April 2012 09:57
ROMA - Dopo l'intesa per la lotta al crimine informatico, alla criminalità organizzata transnazionale, al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ai traffici di migranti e di armi, alla tratta di persone e al terrorismo siglata il 17 aprile scorso a Città del Capo, giunge adesso l'accordo firmato dal Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri a Luanda, seconda tappa del suo viaggio in Africa. È la prima volta che un ministro dell’Interno italiano visita l’Angola.
A firmare l’accordo con Cancellieri il ministro dell’Interno angolano Sebastiao Martins: l’Intesa è finalizzata all’avvio della collaborazione bilaterale in materia di sicurezza tra le Polizie di Italia e Angola, in particolare nella lotta contro il crimine e richiama espressamente la cooperazione per il contrasto al crimine organizzato transnazionale, al traffico illegale di droga, alla tratta di persone e al traffico di migranti, nonché al traffico illecito di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi, materiale nucleare, radioattivo e tossico.
L’Accordo prevede, quali forme applicative, lo scambio delle informazioni, l’adozione delle misure necessarie per l’esecuzione di speciali tecniche investigative e una clausola per la riammissione di cittadini in posizione irregolare. Si è anche concordato di dare avvio a scambi di formazione per il personale di polizia. Particolare riguardo è rivolto alle richieste di assistenza tra le Polizie di Italia e Angola.
Nel corso dell’incontro tra i due ministri è stato sottolineato il ruolo fondamentale che l’Angola ha fin dall’indipendenza rivestito per il nostro Paese e la particolare attenzione posta nell’avvio di una collaborazione strutturata in materia di sicurezza attraverso la firma dell’Accordo che assume particolare valenza, tenuto conto che l’Angola ha finora concluso intese analoghe con soli due Paesi europei (Portogallo e Spagna).
Nei colloqui tra i due responsabili dei ministeri dell’Interno è stata infine condivisa l’importanza attribuita in ambito internazionale e dal nostro Paese alla lotta alla criminalità transazionale ed è stata auspicata la ratifica da parte di Luanda della Convenzione di Palermo del 2000 firmata (ma non ratificata) dall’Angola. (aise)