- Details
- Created on Friday, 27 April 2012 07:28
ROMA - “Non è vero che di fronte alla chiusura dei consolati ci si debba solo rassegnare e prendere atto del fatto compiuto”: così Marco Fedi, deputato eletto per il Pd nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, commenta la risposta all’interrogazione da lui presentata il 6 marzo 2012 sulla chiusura del consolato di Durban, adottata dal Mae nell’ambito del piano di razionalizzazione delle strutture diplomatico-consolari all’estero.
“All’indomani della chiusura del consolato sudafricano, avevo chiesto al ministro degli esteri di istituire a Durban uno sportello consolare per non limitare il livello dei servizi da rendere ai nostri 4.000 connazionali residenti - afferma Fedi, - e di rafforzare il mandato del console onorario per consentire al nostro paese di continuare un’utile interlocuzione con le autorità locali”.
“La risposta del sottosegretario al Mae, Staffan De Misutra, chiarisce intanto che, a differenza del recente passato - rileva l’esponente democratico, - la chiusura di un consolato non è necessariamente considerata un atto senza appello, ma può essere inquadrato in una strategia di riorganizzazione che prevede tre possibili soluzioni: lo sportello consolare, l’istituzione di un consolato unitario o la mobilità di servizio dalla sede ricevente a quella in cui la chiusura si è verificata. La soluzione è adottata caso per caso sulla base di considerazioni relative alo numero dei connazionali, alla distanza con il consolato ricevente, all’importanza della presenza italiana nell’area interessata”.
“Nel caso di Durban, si è scelta la strada del consolato onorario, privilegiando – afferma Fedi - il rapporto con le autorità locali e mettendo in secondo piano, a mio avviso, gli interessi della nostra comunità”.
“Ad ogni modo, l’impegno che la risposta contiene è quello di: valutare la possibilità, sentito il competente Consolato generale di Johannesburg, di rimodulare in senso estensivo il decreto sulle limitazioni delle funzioni consolari del Console onorario in Durban - evidenzia l’esponente democratico riportando parte del testo della risposta e sottolineando come essa, pur non essendo tutto quello che si chiedeva, sia però “qualcosa, a condizione – aggiunge - che questa affermazione non resti sulla carta, ma sia presto tradotta in pratica”.
“Intanto – ha concluso Fedi – mi auguro che la famosa commissione che nell’ambito del Mae sta cercando di valutare quali siano le più opportune soluzioni di spending rewiew concluda rapidamente il suo lavoro, in modo che si possa valutare anche in sede parlamentare, come ha promesso di fare il ministro Terzi, quale sia l’orientamento migliore per riorganizzare nel mondo la presenza della nostra amministrazione dopo la devastante stagione della razionalizzazione della rete consolare”. (Inform)