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- Created on Wednesday, 23 May 2012 11:12
dalla nostra inviata Martine Cristofoli
Il secondo lungometraggio dei tre francesi in concorso, quello più atteso, "Vous n’avez encore rien vu", del decano dei registi transalpini Alain Resnais, è passato alla proiezione stampa di un Festival bagnato fino alle ossa. L’accoglienza non è stata delirante, ma buona.
"Vous n’avez encore rien vu" non è una pellicola facile da seguire e da catalogare. Il quasi novantenne autore di "Hiroshima mon Amour" e di tanti altri lungometraggi memorabili con il suo originalissimo prodotto ritorna sulla Croisette dopo anni dall’avere ricevuto un premio speciale della Giuria per "Les herbes folles". Lo spunto iniziale del suo film è accattivante e intrigante: riunire su di un solo set attori suoi amici che hanno interpretato "Eurydice" di Jean Anouilh. Lo fa per interposta persona: il celebre drammaturgo Antoine d’Anthac (Bruno Podalydès) che, fingendosi morto, convoca nella sua strana e sontuosa dimora attori quali Sabine Azéma, Anne Consigny , Pierre Arditi, Lambert Wilson, Mathieu Amalric, Anny Duperey, Hippolyte Girardot, Michel Piccoli. Scopo della rimpatriata tra amici è visionare la registrazione di estratti della sua "Eurydice", messa in scena dalla giovane compagnia teatrale La Colomba ed eventualmente dare loro dei consigli.
Dal momento che le immagini del dramma dell’amore dopo la morte, quello di Orfeo e Eurydice, appaiono sullo schermo, gli attori-spettatori sono “invasi” dai loro ricordi e interagiscono attivamente, divenendo i protagonisti del lavoro teatrale. In un atmosfera surreale le diverse scene vengono riprese e recitate a turno dai diversi protagonisti con la loro specifica sensibilità, le loro espressioni mimiche, la loro passionalità, i loro toni di voce.
Il carosello delle interpretazioni teatrali (cinema-teatro-teatro-cinema), immerse nell’opera cinematografica che è una delle caratteristiche del cinema di Alain Resnais, ha un impatto notevole sullo spettatore, al quale si richiede di concentrarsi al massimo sulle immagini e sulle parole dando in cambio la scoperta dei sentimenti e delle passioni. Questo è Alain Resnais, un grande della cinematografia mondiale, un cineasta non facile, un minimalista sempre innovativo, un creatore di grandi film.
Martine Cristofoli