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- Created on Thursday, 28 June 2012 23:19
L'Italia ha vinto ancora una volta contro la Germania, due a uno, ma avrebbe potuto essere anche quattro a zero o qualsiasi altro punteggio, anche se poteva essere soltanto a favore dell'Italia. Mettetela come volete, ma per noi è evidente che la Germania che è scesa in campo contro l'Italia non era la stessa che aveva vinto tutti gli incontri della fase di qualificazione e della fase finale del torneo. Era una Germania votata alla sconfitta, contro un'Italia convinta di poter vincere. Aggiungete all'equazione un Balotelli finalmente sbloccato ed ecco la formula vincente. Ha avuto ragione Prandelli e oggi dobbiamo a lui e agli Azzurri se siamo tutti almeno un palmo più alti del solito. E chi se ne frega se contro la Spagna non ce la faremo... anche se noi crediamo fermamente che invece saranno gli Azzurri i nuovi campioni d'Europa.
Noi non siamo cronisti sportivi e non intendiamo commentare la partita o farne la cronaca. Ci preme soltanto rilevare che la Confindustria ha dichiarato ieri che l'Italia di oggi è nelle stesse condizioni in cui si trovava durante la guerra. Ebbene, gli Azzurri di oggi hanno fatto quello che Gino Bartali fece dopo la guerra, vincendo in Francia quando il suo paese era ormai quasi rassegnato alla guerra civile e dando così agli italiani una ragione per sentirsi fieri di esserlo. Sono questi i momenti che ci fanno sentire tutti veramente italiani, come la storia ci ha condannato a essere da ben oltre duemila anni. E ancora una volta è lo sport a sostituirsi alla politica e a dare agli italiani un motivo di sentirsi orgogliosi schierandosi sotto il tricolore.
Grazie Azzurri per non aver tradito la nostra fiducia e le nostre speranze, grazie per aver tenuto fede all'inno di Mameli, grazie per aver fatto sventolare il tricolore sul pennone più alto. Grazie per essere italiani.
Ciro Migliore
Germania battuta. Grande Italia in finale
Strepitosa esibizione degli azzurri che battono 2-1 i favoriti tedeschi. Nel primo tempo doppietta di Balotelli. Poi tante occasioni sprecate. Al 92' l'inutile rigore di Ozil
L’Italia è in finale, all’Europeo. Ha battuto la Germania. Ancora, una volta di più, stavolta per 2-1, a Varsavia. Doppietta di un Balotelli finalmente gigantesco. E domenica 1 luglio a Kiev, dove ha già vinto, contro l’Inghilterra nei quarti, giocherà con la Spagna la terza finale della sua storia, nel torneo continentale. Un successo, nel 1968, una sconfitta, nel 2000.
GERMANIA ANCORA K.O. — E a proposito di numeri: gli azzurri si confermano bestia nera dei tedeschi: quattro vittorie e quattro pareggi negli otto confronti diretti che contano di più: quelli tra Mondiale ed Europeo. Stavolta la vittoria è arrivata contro pronostico, con due giorni in meno di recupero dai quarti rispetto ai rivali, con una prova superba. Il centrocampo, con Pirlo da Pallone d’Oro a dirigere le operazioni, è stato il solito punto di forza. Opposto ad una squadra reduce da 15 vittorie di fila in gare ufficiali, che voleva tenere l’iniziativa, ha controbattuto sempre, giocando a pallone. La difesa si è confermata ermetica, forte pure del rientro di Chiellini, schierato a sinistra, permettendosi persino un terzino mancino, Balzaretti, a destra, per le assenze di Abate (infortunio) e Maggio (squalifica). Ma è in attacco, dove finora era mancato qualcosa, che l’Italia ha cambiato marcia. Balotelli ha fatto la differenza, Cassano ha distillato calcio doc. E allora la Spagna, specie quella vista col Portogallo, fa meno paura, anche se è campione del mondo e d’Europa. L’1-1 con la Spagna a Danzica, nella partita inaugurale, ha dimostrato che l’Italia può giocarsela alla pari, pure con la Roja.
BRIVIDI INIZIALI — La Germania parte meglio, nel primo quarto d’ora. Ha tre occasioni nitide, ma non le concretizza. Hummels sfiora il vantaggio con un sinistro sporco in mischia sugli sviluppi di un angolo, Pirlo salva sulla linea di porta. Poi c’è un rimpallo Buffon-Barzagli su cross di Boateng, palla a lato. Stavolta all’Italia ha detto bene. La Germania insiste. Col sinistro violento di Kroos da fuori area, Buffon respinge di pugno. L’Italia tiene.
AVVISAGLIE ITALIA — Poi la partita cambia. Gli azzurri, passata la bufera, alzano il baricentro, e soprattutto acquistano personalità in zona gol. Il pubblico polacco, ma stavolta si sente bene pure lo spicchio tricolore, rispetto alle precedenti uscite, canta forte "Italia, Italia". E’ tempo di crederci, il peggio è passato. Montolivo e Cassano ci provano da fuori area, Neuer para a terra. Ma la squadra di Prandelli fa vedere che c’è, in campo. Per davvero.
BALO GOL — Al 20’ Cassano, che regala chicche tecniche dolci come il miele, se ne va sulla sinistra: cross perfetto al centro, Balotelli sovrasta Badstuber e di testa schiaccia in rete sottomisura. Italia in vantaggio. Con la coppia-gol che tutti aspettavano. E che finalmente arriva, nel giorno più importante. Contro l’avversario più prestigioso. 1-0 Italia. Che sfiora il 2-0, ma Montolivo, eccellente, si scorda di tirare su un’altra invenzione di Cassano. La partita è spettacolare. La Germania reagisce con una bordata Khedira, Buffon si allunga e ci arriva. Il numero uno azzurro è il solito muro.
BALO BIS — E l’Italia raddoppia. Grande lancio lungo di Montolivo, Balotelli elude il fuorigioco e se ne va in contropiede, verso Neuer, che trafigge calciando una "sassata" impressionante, eludendo il recupero di Lahm. 2-0. Poi Mario si toglie la maglietta e mostra i muscoli. Gli costa un’ammonizione. Ma è perdonato da tutt’Italia... All’intervallo l’Italia è avanti di due reti. Bello, bellissimo.
LOW CAMBIA — Fuori Gomez, dentro Klose. Fuori Podolski, dentro Reus. Che va a destra, con ora Özil trequartista centrale. I tedeschi ripartono arrembanti, furibondi, quasi. Lahm ha la palla buona, ma non replica il gol alla Grecia: calcia in curva. L’Italia soffre, e arretra. Prandelli sostituisce Cassano, che ha toccato pochi palloni, ma con qualità altissima, con Diamanti. Per dare freschezza. Buffon para ancora, su punizione di Reus, che tocca pure la traversa. Ma, come nel primo tempo, dopo 15’ il peggio è passato. L’Italia, orchestrata da un Pirlo delizioso, reagisce e sfiora il tris due volte con Marchisio, maestro nel lanciarsi negli spazi, in verticale, e con Di Natale, sprecone. L’arbitro riapre la gara concedendo un rigore viziato da un fallo iniziale di Klose, per un mani di Balzaretti. Dal dischetto segna Ozil. Ma l’Italia non rischia più: vince e va in finale. Troppo bello. - Riccardo Pratesi - gazzetta.it