- Details
- Created on Saturday, 03 March 2012 09:29
ROMA - "Il messaggio che arriva dal Cgie, dopo giorni di lavoro molto impegnativi, in sintesi è il seguente: il governo guidato da Mario Monti presti più attenzione all’universo degli italiani nel mondo, e non solo a parole, ma dimostrando con fatti concreti il proprio interesse per i connazionali residenti oltre confine. Un messaggio nel quale mi ritrovo completamente".
All’indomani della conclusione della assemblea plenaria del Cgie, Massimo Romagnoli sottolinea che "abbiamo iniziato la plenaria senza la presenza di alcun esponente dell'esecutivo: il governo, quindi, ci ha completamente ignorato. Questo mi dispiace moltissimo, perché così rischiamo di parlare solo fra noi, senza alcun interlocutore capace di portare le nostre istanze in sede governativa".
Il consigliere torna quindi sul tema del rinnovo degli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, ribadendo che "si deve votare prima possibile per il rinnovo di Comites e Cgie, su questo punto sono d’accordo praticamente tutti i membri del Consiglio, così come la maggior parte dei parlamentari eletti all’estero. È importante non rimandare ulteriormente le elezioni: i Comites non si rinnovano ormai da otto anni, e questa è una situazione che non è più possibile accettare".
Per Romagnoli, poi, "non si deve dimenticare che i tagli alla rete consolare sono iniziati sotto il governo Prodi. In ogni caso, la mia opinione è che in questi anni siano stati tagliati gli sprechi, sia stato eliminato tutto ciò che c’era di superfluo. Anche per quanto riguarda la diffusione della nostra lingua e della nostra cultura, certamente importantissime per i nostri connazionali all' estero, è ora che gli enti gestori, come già proposto da qualcuno, pensino a come auto-finanziarsi, perché non possiamo ignorare la fortissima crisi economica che ancora attanaglia il nostro Paese. Basta lamentarsi sempre, piuttosto – conclude Romagnoli – pensiamo a come creare risorse con nostre iniziative autonome, magari coinvolgendo imprese importanti o grandi società nella sponsorizzazione di attività ed eventi culturali. In altre parti del mondo è abitudine consolidata, facciamolo anche noi". (aise)