Tassa sui passaporti: si potrebbe abolire ma lo stato non vuol perdere 50 milioni di euro l'anno
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- Created on Sunday, 07 October 2012 09:10
ROMA – Nel corso del Question time, svoltosi presso l’aula della Camera, il deputato Antonio Razzi, eletto per IdV nella ripartizione Europa ed ora nel gruppo Popolo e Territorio, ha presentato al ministro dell’Economia e delle Finanze un’interrogazione a risposta immediata in cui si chiede di eliminare la tassa annuale per il passaporto a carico dei cittadini italiani residenti in Paesi non comunitari, prevedendo come unico requisito, per la fruizione dell’esenzione, la residenza all’estero e la regolare iscrizione all’Aire.
All’interrogazione ha risposto il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda che ha segnalato come sulla tassa di concessione governativa sul passaporto per i cittadini italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE siano in corso nel Governo tra i vari dicasteri interessati (esteri, interno, economia e finanze, giustizia e difesa) confronti tecnici per un riordino dell’attuale normativa in materia di passaporti.
“In tale sede tecnica – ha spiegato Giarda – è emersa la proposta di una eliminazione dell’attuale tassa di concessione governativa che potrebbe essere sostituita da un contributo una tantum al momento del rilascio del documento. Gli uffici interessati si stanno confrontando su questo punto, anche perché la mera soppressione del prelievo cui fa riferimento l’onorevole interrogante comporterebbe una perdita di gettito di circa 50 milioni di euro su base annua. Sarà dunque possibile – ha concluso il ministro - riferire più dettagliatamente sulla questione non appena conclusi i lavori di approfondimento tecnico che sono in corso”. In sede di replica Razzi ha ricordato come per un connazionale residente all’estero, il passaporto “rappresenti una connotazione psicologica assai rilevante che tiene legato ad un principio di identità nazionale chi è costretto a vivere lontano dalla patria”. (Inform)