Vaccino anti-papilloma previene tumore
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- Created on Thursday, 29 March 2012 08:51
E’ forse il vaccino più eclettico che si conosca. Nato per prevenire le infezioni da papilloma virus umano (Hpv) e, quindi, il cancro alla cervice uterina, si sta ora rivelando efficace nel ridurre il numero delle recidive in donne che la malattia l’hanno già avuta (diversi stadi di carcinoma del collo dell’utero) e sono state operate. Lo dimostra uno studio, condotto all’Università di Vienna e pubblicato sul British Medical Journal, che ha preso in considerazione oltre 1300 donne, già operate per un tumore alla cervice o con una storia di condilomi genitali. Alla metà delle donne è stato somministrato il vaccino anti-papilloma, all’altra metà no.
TETRAVALENTE - Il vaccino utilizzato è il tetravalente che contiene quattro ceppi di papilloma (6,11,16,18), quelli maggiormente responsabili, fra i molti tipi di virus (ne esistono 120), di tumori e condilomi. Alla fine di due anni di osservazione, la ricomparsa di malattie correlate all’Hpv, compresi tumori gravi, risultava ridotta di circa due terzi nel gruppo vaccinato rispetto al placebo. In commercio esistono due tipi di vaccino, il tetravalente e il bivalente (con due ceppi: 16 e 18).
LE GIOVANI – Proprio perché l’Hpv è l’agente virale responsabile del carcinoma della cervice uterina, il vaccino è stato inizialmente introdotto per la prevenzione di questa neoplasia. In Italia è offerto gratuitamente alle ragazze fra gli undici e i dodici anni. Il tetravalente poi, a differenza del bivalente, contiene due ceppi correlati alla comparsa di condilomi e sarebbe efficace anche nel proteggere contro questa patologia. Non solo. Il papilloma è legato alla comparsa di altri tipi di tumore, come il carcinoma anale e le neoplasie della gola, e, secondo alcuni studi, il vaccino potrebbe essere utile nella prevenzione di queste neoplasie sia nella donna che nell’uomo.
PERPLESSITA’ - «L’infezione da Hpv - commenta Ursula Wiedermann-Schmidt dell’Università di Vienna - progredisce lentamente, senza dare segnali di malattia fino a quando non si scopre il cancro». Aggiunge Elmar Joura, coordinatore dello studio viennese: «Il vaccino non è consigliabile soltanto ai giovani. Ci sono prove della sua efficacia anche dopo i 45 anni proprio dal momento che protegge anche da altri tipi di cancro in entrambi i sessi». Non tutti però sono d’accordo con l’utilizzo di questa vaccinazione e ricordano come i tumori non siano tutti provocati dai ceppi contenuti nei vaccini, che comunque il Pap test va sempre eseguito e che ci sono ancora troppo pochi studi sulla sua sicurezza a lungo termine.
Adriana Bazzi
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