Angelo Schincariol
Tuesday, 24th March 2015 

Una vita nel segno della friulanità e dell’amor di patria: il “suo” Fogolar festeggia venticinque anni.

Angelo Schincariol.


La festa per i 25 anni del Fogolar Furlan di Città del Capo è in calendario per la sera di venerdì 27 ottobre al Club Italiano di Rugby. La data ufficiale di nascita del sodalizio è il 26 ottobre del 1981, ma la prima riunione dei fondatori era già avvenuta nel gennaio dello stesso anno, presenti Angelo Schincariol, Giovanni Colussi, Luigi Bottega e Biagio Talotti, segretaria Gabriella Stefanutto, detta Beba. Un po’ in ombra, ma sempre presenti e disposte a rimboccarsi le maniche, le rispettive mogli:

Nora (Shincariol), Ines (Colussi), Lisetta (Bottega) ed Emilia (Talotti), non tutte friulane ma non meno votate al successo dell’iniziativa.

A ricordare quei giorni è Angelo Schincariol (nella foto con la moglie Nora Sanvido), che nel 1982 divenne ufficialmente il primo presidente. L’elezione, e ancora di più la fondazione del Fogolar, erano il logico coronamento di una vita vissuta interamente e con assoluta dedizione nel segno della friulanità e dell’amor di patria, in una terra lontana quasi diecimila chilometri dal suo adorato Friuli, che aveva lasciato giovanissimo per andare a cercare fortuna in Africa, poiché in quel tempo i friulani e gli italiani in generale erano ancora, come dice il poeta, “libars di scugnì là”, liberi di doversene andare.

La fondazione del Fogolar rispondeva a una forte esigenza, quasi un bisogno naturale, dei friulani del Capo, non per problemi di inserimento nella società locale, dato che tutti erano ormai felicemente inseriti e anche affermati, ma proprio per un acuto desiderio di recuperare la propria identità, non solo per sé stessi, ma soprattutto per le nuove generazioni, alle quali era mancata l’esperienza diretta della terra d’origine.

I primi anni furono di tanto lavoro ma anche di grandi successi e soddisfazioni. Il primo contatto in Friuli fu con Valente Boem, a Codroipo, il quale inviò libri, riviste, indirizzi di altri Fogolar e Famée Furlane in Italia e nel mondo. Poi, per il lancio ufficiale dell’associazione, arrivarono dall’Italia il leggendario presidente Ottavio Valerio e il senatore Mario Toros, che era stato anche ministro del lavoro in tempi difficili ma che era ed è ancora soprattutto un friulano genuino, di quelli concreti, terra terra, che con gli amici condividono un bicchiere di vino a una chiacchierata in friulano.

Ben presto erano quasi duecento le famiglie associate, nelle quali il marito o la moglie e qualche volta anche tutti e due erano friulani. Le feste, le manifestazioni gastronomiche, i picnic, le gite lungo la Garden Route, la raccolta delle ciliege a Ceres e tante altre iniziative con l’etichetta friulana divennero subito garanzia di successo e attiravano, come ancora attirano, connazionali di ogni altra regione. Il console di allora, Francesco Nisio, fece la sua parte, appoggiando senza riserve tutte le iniziative e a poco a poco gli appuntamenti diventarono sempre più ambiziosi. Indimenticabili le visite dei sommellier e soci del Ducato dei vini friulani, guidate dall’altrettanto indimenticabile Isi Benini, giornalista e buongustaio. Arrivarono in gruppi numerosi, più di settanta una volta, quasi cinquanta la successiva, e il lavoro in quelle occasioni raddoppiava. Fortuna che a dare sempre una mano c’era il calabrese Scali, che si guadagnò così la qualifica di socio onorario.

Vennero anche il Coro Torviscosa e poi il Trio Pakai con la sua musica folcloristica e il cantante Peppino Lodolo, del quale recentemente ha visto la luce una nuova raccolta di classiche melodie friulane e italiane. E poi il programma di scambio di studenti fra famiglie del Friuli e friulani del Capo e infine quella che a noi sembra una delle cose più belle realizzate in questo quarto di secolo dal Fogolar del Capo: la borsa di studio istituita da Luigi Nassimbeni e Angelo Schincariol per il miglior studente di italiano del primo anno di corso all’Università di Città del Capo, frutto di una fondazione che mette a disposizione i soldi necessari per continuare lo studio della nostra lingua per un altro anno.

Tutto questo e molto di più in un quarto di secolo nel quale il Fogolar Furlan ha avuto soltanto sei presidenti, sette con Delio Colussi, eletto in giugno. Angelo Schincariol, che nel frattempo ha acquisito per i suoi meriti il diritto di anteporre al proprio nome i titoli di Cavaliere e di Commendatore della Repubblica Italiana e di Ambasciatore del Made in Friuli, è stato presidente per un totale di dieci anni, in due riprese, e con lui si cono alternati Arturo Celotti, Giuseppe Ricotti, Stefano Rigotti, Adriano Schincariol e Alberto Picotti.

I secondi 25 anni si apriranno con una manifestazione importante, che il Fogolar coordina in collegamento con diversi enti della provincia di Pordenone e che culminerà con l’assegnazione del titolo di “Maestri del Lavoro” a pordenonesi che si sono distinti in Sud Africa. Ma il traguardo più importante da perseguire ci sembra quello che è il sogno apparentemente irraggiungibile di tutte le nostre associazioni: coinvolgere le nuove generazioni. Il nostro augurio sincero è che la friulanità e l’amor di patria di Angelo Schincariol e degli altri friulani venuti qui dalla Patria del Friuli continuino a essere fonte di ispirazione per il Fogolar nei prossimi venticinque anni e oltre.

Ciro Migliore

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