I primi passi
Tuesday, 24th March 2015 

I primi passi in un nuovo mondo: oltre un secolo di brevi storie di friulani al Capo di Buona Speranza

Memorie raccolte in inglese da Tosca Innes Marchio
e tradotte in italiano da Ciro Migliore
per il libro pubblicato dal Fogolar Furlan
con il contributo dell'Ente Friuli nel Mondo.
Design di Giuliana Loi Cockcroft & Craig Cockcroft di Jack Russell Design.
Production: Printafoil - Kemtek Imaging Systems - UVP (Pty) Ltd.

INTRODUZIONE

Il Fogolar  Furlan di Città del Capo celebra 30 anni di esistenza nel 2011, trent’anni di riunioni conviviali, di amicizie di lunga data e di condivisione, godimento e promozione della nostra cultura e della comune eredità.

In principio i semi furono piantati nella Serata del Fogolar che si tenne nella sede dei Friends of Italy il 19 luglio del 1980.

Gli invitati ricevettero il benvenuto dalle braci ardenti di un caminetto circolare fatto apposta per sembrare un “fogolar”. Cibo tradizionale friulano era stato cucinato da donne e uomini friulani, la musica era piacevole e la serata ebbe un grande successo.

Il risultato fu che il 29 ottobre 1981 la prima riunione per formare un’associazione di friulani fu tenuta nella casa di Luigi Bottega a Fresnaye.

Gli scopi dell’associazione messi a verbale erano:

1)    Intrattenere i friulani che venivano a visitare Cape Town,
2)    Visitare gli ammalati, gli anziani o persone che arrivavano a Cape Town per restare,
3)    Incontrarsi almeno una volta l’anno fra friulani per tramandarne le tradizioni.

I presenti a quella prima riunione erano Angelo Schincariol, Biagio Talotti, Gabriella Stefanutto, Giovanni Colussi e Luigi Bottega.

I dirigenti eletti in una seconda riunione furono:

Presidente:         Angelo Schincariol
Vice Presidente:     Arturo Celotti
Segretaria:         Gabriella Stefanutto
Tesoriere:         Biagio Talotti
Consiglieri:         Luigi Bottega
            Giovanni Colussi
            Ines Colussi
            Luigi Nassimbeni            
            Nora Schincariol
            Franca Celotti
Bibliotecaria:        Elisa Bottega

Ancora oggi Gabriella Bieber (nata Stefanutto) serve nel comitato in carica e fin dalla nascita del Fogolar Furlan ne è stata una fervente sostenitrice.

La continuità di appartenenza attraverso i legami familiari è anche testimoniata da Vic Colussi (figlio di Giovanni), da Valerie e Roberto Bottega (nuora e nipote di Luigi) e da Alfredo e Terri Talotti (figlio e nuova di Biagio). Tutti fanno ancora parte del comitato direttivo, tranne Alfredo e Terri Talotti che recentemente si sono dimessi perché andati a vivere altrove per motivi di lavoro.

Premessa del Presidente del Fogolar Furlan, Vic Colussi

Trent’anni or sono Luigi Bottega, Giovanni Colussi, Angelo Schincariol, Gabriella Stefanutto e Biagio Talotti diedero vita al Fogolar Furlan di Città del Capo, dopo aver visto quanto successo aveva ottenuto una serata friulana alla Friends of Italy. Era la prima società regionale italiana formata a Cape Town e posso dire con orgoglio che è ancora la più forte. Il che la dice lunga sulle nostre tradizioni friulane. Benché le nostre dimensioni siano modeste in fatto di numeri, il solo fatto che la nostra associazione esista e faccia parte di circa 150 Fogolars nel mondo è un trionfo.

Tuttavia con il passare del tempo sta diventando sempre più difficile tenere nel grembo del Fogolar le seconde e terze generazioni. Io stesso potrei essere un esempio di questa realtà visto che, benché mio padre Giovanni fosse un socio fondatore, io mi sono coinvolto soltanto negli ultimi sei anni. E questo è avvenuto principalmente grazie a visite in Friuli che mi hanno fatto riscoprire la mia famiglia e le mie radici. Per questo raccomando ai genitori di incoraggiare i loro figli e nipoti a visitare le loro famiglie in Friuli per sperimentare di persona il modo di vivere friulano e poterlo quindi trasmettere ai “capetonians”.

L’ospitalità e l’attitudine dei friulani a lavorare duro sono le caratteristiche preminenti. E questo si può forse riscontrare nel fatto che nell’ultimo comitato Roberto Bottega, Gabriella Stefanutto, Alfredo Talotti e io stesso discendiamo dai fondatori del Fogolar.

Nel dedicare un pensiero a tutti i soci che non ci sono più, desidero ringraziare tutti i presidenti che mi hanno preceduto, i consiglieri e i soci per aver mantenuto il Fogolar vivo e attivo per i trascorsi 30 anni. Io farò del mio meglio per continuare a sventolare la bandiera.

Siate fieri della vostra eredità friulana. Sta content: tu ses furlan!

Il Friuli Venezia Giulia e il Fogolar Furlan di Città del Capo

Il Friuli-Venezia Giulia occupa la parte Nord-Est dell’Italia e comprende quattro province: Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine. In questa storia vi faremo riferimento chiamandolo Friuli.

A Nord confina con l’Austria, a Est con la Slovenia, a Sud con il Mare Adriatico e a Ovest con la Regione Veneto.

Il viaggio incomincia

A cominciare dall’ultima parte del diciannovesimo secolo, attraverso le due guerre mondiali fino agli anni sessanta, la situazione economica e politica della regione ha fatto dell’emigrazione una caratteristica costante e preminente della vita del popolo friulano.

Molti hanno fatto la valigia per cercare lavoro nei paesi vicini e friulani in gran numero sono emigrati in Francia, Belgio, Svizzera, Messico, Canada, Australia, Argentina, Brasile, Venezuela, America e Sud Africa, portando con sè una forte etica del lavoro e le loro innate e acquisite capacità di essere costruttori, muratori, carpentieri, meccanici e di eccellere in qualsiasi professione.

La vita era dura per quei primi emigranti. Ogni famiglia ha una storia da raccontare. E per molti la storia è la stessa: la disoccupazione che costringeva i mariti a partire in cerca di lavoro e a lasciare le mogli e le famiglie in Italia almeno fino a quando non si fossero potuti permettere di ricongiungerle a sè. Lavoravano duro ma spesso potevano riunirsi alla moglie e ai figli soltanto dopo alcuni anni.

Nel 1892 Giuseppe Dreosti, un muratore di Susans, in provincia di Udine, venne a Cape Town e trovò lavoro con un costruttore molto conosciuto, Joseph Rubbi. Lavorò anche a Robben Island, ma poi si spostò nell’allora Transvaal. Sposò Maria Rosa Bozzoli, che vide per la prima volta soltanto quando lei arrivò come sua sposa promessa a Lourenco Marques nel 1897. Si sposarono nel novembre 1897 ed ebbero tre figli e due figlie. Uno dei figli, Guido, divenne uno scienziato di fama internazionale e fu nominato professore onorario dell’Università di Cape Town. La figlia di Guido, Anna, è sposata con Boet Dommisse ed è socia del Fogolar Furlan.

Un altro dei primi friulani che arrivarono a Cape Town fu Eliseo Farzolini, un costruttore di Arta, in Carnia. Nel 1925 andò a Walvis Bay, nell’allora South West Africa, per costruire una casa e un magazzino refrigerato. Successivamente gli fu offerto un lavoro nella costruzione di ambienti refrigerati in Cape Town. La sua famiglia, composta dalla moglie Lucia e dalle figlie Ines, Norina, Noemi, Natalina e Maria, lo raggiunse quattro anni dopo, nel 1929. Un sesto figlio, cui diedero il nome Gino, nacque in Sud Africa.

Ines sposò Giacomo (Nino) Marchio di Trieste. Nino era noto per la sua bravura nel suonare il mandolino e la sua orchestra allietò molte feste friulane. Lui e la sorella Maria erano venuti a Cape Town nel 1932 per raggiungere il padre Francesco.

Nino di mestiere era pittore e decoratore e fino alla sua morte a 88 anni di età continuò a pitturare, riparare e restaurare statue e dipinti nelle chiese di Cape Town e di altre zone del Sud Africa. Nel 1986 fu nominato Cavaliere dal Governo italiano.

Ines, a 96 anni, è la più anziana socia del Fogolar Furlan di Cape Town. Ricorda ancora vivamente la gioia che sentì nell’essere riunita al padre in Cape Town dopo quattro lunghi anni di separazione e un viaggio via mare su una nave che impiegò tre mesi per raggiungere la Città Madre.

Ines e Nino ebbero tre figli, Ettore, Attilio e Bruno, e una figlia, Tosca. Quest’ultima fa parte del comitato del Fogolar dal 2006.

Ines e Gino sono gli unici figli ancora viventi, ma alcuni nipoti e pronipoti di Eliseo e Lucia Garzolini sono ancora oggi soci del Fogolar Furlan. Essi sono i fratelli Alberto e Aldo Cannone (figli di Norina e Peter), insieme con le mogli Ria e Linda Cannone. Aldo è molto popolare come bravissimo suonatore di fisarmonica in molte feste del Fogolar. Ha anche fatto parte del comitato del Fogolar Furlan dal 1995 al 1996.

Marina e Keith Reader (figlia di Natalina e David Isola), la loro figlia Dana Dreyer e le nipoti Amy e Nina sono attualmente socie. Così come lo sono Sandra e Kurt Pessenbacher – figlia di Maria e Jackie Cannone - e Gregory Garzolini e suo figlio Gino (junior), figlio e nipote di Gino e Agnes Garzolini.

Aldo Stefanutto di Maniago perse tutto quando la sua gelateria a Pescara fu bombardata. Partì dall’Italia nel 1948, lasciando dietro di sè la moglie e tre figli, per venire in Sud Africa a lavorare come terrazziere. Viveva in una stanza in affitto e andava a consumare i pasti in un piccolo ristorante in Long Street che era gestito dalla famiglia Avondo. Fu soltanto nel 1951 che la sua famiglia – la moglie Onorina, i figli Edoardo e Gianfranco e la figlia Gabriella – poterono raggiungerlo. Nel 1953 aprì la sua gelateria e così nacque il “Venezia”, che divenne il Ristorante Venezia quando altri immigrati che frequentavano la gelateria cominciarono a chiedere loro di fare anche da mangiare. Onorina era la cuoca, ma quando la domanda dei clienti diventò troppo grande dovette assumere un’altra donna italiana come cuoca. Molti capetoniani ricorderanno con nostalgia questo famoso punto d’incontro di Sea Point per il suo delizioso gelato.

Aldo andò in pensione nel 1961 e tristemente morì a soli 59 anni nel 1963. Onorina morì a 89 anni, Edoardo a 47. La sorella di Onorina, Francesca (Cesca), e il marito Olivo Todesco, soci fin  dalle origini del Fogolar, furono anche coinvolti nel Venezia, che successivamente divenne San Marco.

Gabriella, adesso Bieber, è stata parte del Fogolar Furlan fin dal principio ed ebbe un ruolo di primo piano nella fondazione del Fogolar Furlan attraverso la propria appartenenza alla Friends of Italy. Ha fatto parte del primo comitato e di altri comitati succedutisi negli anni. E’ tornata a far parte del comitato nel 2004 ed è ancora in servizio.

Luigi Driussi, costruttore di Morsano al Tagliamento, ricevette un’offerta di venire a Cape Town a lavorare per costruttori italiani. Alcuni anni dopo andò a lavorare nella fabbrica di mattoni di Elio Barabino a Somerset West. Arrivò nel 1949 e fu raggiunto nel 1951 dalla moglie Maria e dai tre figli, Nila, Giuseppina e Giuseppe.

Giuseppina ha servito nel comitato del Fogolar Furlan come segretaria dal 1991 al 1995. Sia nel 1992 che nel 1993 andò in Friuli come delegata alla conferenza “Donne in Emigrazione” a Udine e Lignano. E’ rientrata nel comitato nel 2006 ed è ancora in carica.

Conosciuta come Beppina, ha sposato nel 1967 Giovanni Loi di Cagliari e hanno due figli, Giuliana e Massimo. Giovanni ha avuto una propria azienda specializzata nell’affitto di gru e Beppina ha lavorato con lui da quando si sono sposati. Massimo vive in Sardegna con la sua famiglia.

In occasione del Venticinquesimo Anniversario del Fogolar Furlan di Cape Town, Beppina ha dipinto a mano bellissimi copritavola con l’emblema del Friuli che sono ancora utilizzati in molte delle nostre funzioni.

Giuliana, il marito Craig Cockcroft e i loro tre figli sono tutti soci del Fogolar. Giuliana e Craig hanno realizzato il design e l’impaginazione di questo libro commemorativo.

La famiglia Talotti è un’altra di quelle il cui capostipite, Saverio, dovette lasciare la sua amata famiglia e il Friuli per venire a Cape Town nel 1950. Fu ospitato da suo zio Eliseo Garzolini per tre anni, finché la famiglia ebbe la possibilità di raggiungerlo. I suoi genitori, Luigi e Italia, la moglie Angelica (nata Contin), i figli Elio e Alberto e la figlia Egra arrivarono nel 1954 con le famiglie Picotti e Galante, parenti di Angelica, anche loro dal Friuli.

Saverio lavorò per i Fratelli Lupini, maestri costruttori specializzati in terrazzo e prefabbricati di cemento.

Elio, il figlio maggiore, sposò Cecilia Consalves ed ebbe tre figli, Giulietta, Silvia e Mario. Elio fece parte del comitato del Fogolar per numerosi anni ed era anche ben noto (o piuttosto ben travestito) da Babbo Natale alle funzioni natalizie. E’ tristemente venuto a mancare nel novembre 2010.

Egra ha sposato Adriano Schincariol, anche lui friulano, e hanno due figli, Fabio e Renzo. Adriano, di San Vito al Tagliamento, arrivò in Sud Africa nel 1961. Per molti anni ebbe una propria attività di falegnameria. Adesso lui e i figli sono tutti coinvolti nella ditta di famiglia, Nelson Glass and Mirrors.

Adriano è stato presidente del Fogolar dal 2000 al 2002. Nel corso degli anni ha generosamente provveduto e cucinato tanti pranzi a base di selvaggina e polenta per gli incontri del Fogolar.

Alberto Talotti frequentò le scuole al Marist Brothers e all’Oude Molen Technical High School di Cape Town e ha lavorato  42 anni per la Telkom e la TFMC SA. Ha sposato Lee Willard nel 1977 e hanno due figli, Saverio e Dino.

Alberto e Lee, che ha imparato a parlare fluentemente il friulano dopo aver sposato Alberto, hanno servito nel comitato del Fogolar dal 2002 al 2006, Alberto da presidente e Lee da segretaria. Il figlio Saverio ha anche fatto parte del comitato con i cugini Renzo Schincariol e Silvia Talotti.

Alberto e Lee e il loro comitato meritano un elogio per avere resuscitato e rivitalizzato l’interesse e l’appartenenza al Fogolar Furlan di Cape Town, specialmente fra i giovani.

Olimpio Picotti, fabbro di Piano d’Arta, sposò Luigia Contin ed ebbero due figli, Giuseppe e Maria Teresa. Olimpio venne in Sud Africa nel 1953, raggiunto successivamente da moglie e figli.

Giuseppe studiò da attrezzista e tornitore e lavorò per la ditta Consani. Nel frattempo continuò a studiare e ottenne la qualifica di disegnatore. E’ sposato con Vincenzina Sorriero e hanno due figli, Claudio e Roberto, e due nipoti. Attualmente vivono a Piano d’Arta. Giuseppe ha fatto parte del comitato dal 1988 ed è stato presidente del Fogolar dal 1992 al 1995.
 
Sua sorella, Maria Teresa, è sposata con Seamus Drumm. Hanno due figlie e un nipote e sono correntemente soci del Fogolar.

Biagio Talotti nacque ad Arta nel 1912. Incontrò sua moglie, Emilia Angeli, a Tolmezzo. Lei era del villaggio di Cesclans ma lavorava per sua zia a Tolmezzo come “au pair”. Si incontrarono un giorno mentre lei portava i bambini a passeggio. Lui era così innamorato che tutti i giorni andava da Arta e Ceclans in bicicletta per vederla. Finalmente si sposarono e le figlie Licia e Graziella nacquero ad Arta.

Quando scoppiò la guerra Biagio dovette lasciare la famiglia per servire il suo paese. Dopo la guerra sentì parlare della vita a Cape Town dai suoi amici Eliseo Garzolini e Saverio Talotti. Dato che era un buon artigiano, Saverio lo aiutò a trovare lavoro a Cape Town. Così anche lui lasciò la famiglia in Italia nel 1951 e visse lunghe giornate di duro lavoro per risparmiare i soldi necessari per realizzare il desiderio di riavere con sè la propria famiglia. La moglie e le figlie arrivarono nel 1954 e il figlio Alfredo nacque nel 1959 a Cape Town.

Biagio fu uno dei soci fondatori del Fogolar Furlan. Suo figlio Alfredo e la moglie di lui Terri hanno fatto parte del comitato ma recentemente si sono dimessi perché Alfredo ha accettato un’offerta di lavoro oltremare.

Pio Achille Borean, di Casarsa della Delizia, incontrò Natalina Trombin a una festa a Casarsa. Quando la madre di lui li vide ballare disse a un’amica: “Quella ragazza la sposerà”. Si sposarono nel 1950!

Il lavoro mancava dopo la guerra e così Pio fece domanda per immigrare in Sud Africa, dato che già ci viveva sua sorella. La sua domanda fu accettata e nel 1952 lasciò la moglie incinta per venire in Sud Africa. Qui trovò lavoro e mise su casa prima che Natalina e la piccola Daniela lo raggiungessero nel 1953.

Pio lavorò come elettricista, lattoniere e addetto alla manutenzione. Costruì la sua casa con l’aiuto di un costruttore a contratto ed è ancora quella la casa della sua figlia maggiore, Daniela, e della sua famiglia.

Pio e Natalina ebbero altre due figlie, Silvia e Linda, e un figlio, Alessandro, dai quali hanno avuto quattro nipori – Sean, Paul, Natalie e Roxanne – e tre pronipoti – Aidan, Liam e Milena. La figlia Linda fa parte del comitato attuale.

Pio morì nel 1976, Natalina 23 anni dopo, nel 1999.

Linda Borean ha sottolineato alcune delle cose che resero noi, figli di immigrati italiani, diversi dai nostri amici sudafricani: “Noi non avevamo burro di arachidi e marmellata nei nostri panini per la scuola. Noi avevamo gli avanzi della cena, come bistecca e cotoletta o mortadella e salame! Noi avevamo due portate, primo e secondo, tutte le sere, cosa inaudita per i nostri amici. Il pane non era buono abbastanza e allora ogni domenica mattina avevamo panini appena sfornati. Non bagnavamo i nostri cereali nel latte ma nel caffè. Mangiato troppo? Beviti un Fernet! Noi viviamo in cucina. E naturalmente noi parliamo una lingua straniera a casa e siamo piuttosto chiassosi!”.

Giovanni Francesco Colussi lasciò Casarsa ai primi del 1930 per cercare il suo fratello maggiore Enrico che era andato in Sud America. Giovanni trascorse tre anni in Uruguay e Argentina, lavorò come attrezzista e tornitore (avendo fatto l’apprendista con il suo futuro suocero Alessandro Bottega di San Giovanni), imparò a parlare spagnolo e a ballare il tango!

Enrico tornò a Casarsa, lì si sposò e lì morì. Giovanni invece trovò il caldo e l’umidità in Argentina troppo insopportabili e per di più venne a sapere da suo fratello Luigi che le prospettive a Cape Town erano più promettenti. Fu così che decise di venire a Cape Town e qui trovò lavoro nella ditta Consani e alla Globe Engineering.

La moglie Ines Bottega lo raggiunse nel 1937 (si erano sposati per procura e suo fratello Enrico lo aveva “impersonato” alla cerimonia nuziale). Giovanni e Ines ebbero cinque figli, Lidia e Emilia, i gemelli Renato e Renata e Vittorio (Vic), 13 nipoti e 11 pronipoti.

A quel punto Giovanni era diventato il tecnico della manutenzione alla Nannucci Brothers Dry Cleaning in Observatory, dove lavorò diligentemente fino al pensionamento. Anche dopo essere andato in pensione mantenne l’abitudine di andare quasi ogni giorno alla lavanderia e smise soltanto quando non potè più guidare. Tutti i suoi cinque figli hanno trascorso nella lavanderia parte delle loro vacanze scolastiche per guadagnarsi la paghetta.

Giovanni e Ines furono soci fondatori del Fogolar Furlan. Sia Renata che Emilia fecero parte del comitato del Fogolar Furlan, Renata dal 1992 al 2001 ed Emilia dal 2004 al 2008. Anche Renato è stato coinvolto, specialmente nel fare le grigliate (braaing) e nel cucinare ai picnic. Vic entrò nel comitato nel 2006 e ne è l’attuale presidente.

Nel 1931 Angelo Colussi, di Casarsa della Delizia, salì su una nave diretta verso l’Australia, lasciando dietro di sè la moglie Luigia e il figlio Delio di due anni. Andava a cercare lavoro e una vita migliore per tutti loro. La nave fece scalo a Cape Town e, conquistato dalla bellezza della città, Angelo abbandonò la nave e decise di restare. Fu ospite dei salesiani a Lansdowne e trovò lavoro ai Salt River Cement Works. Poco dopo essere arrivato in Sud Africa ricevette dal Friuli la bella notizia della nascita della figlia Cecilia. Al principio del 1934 ricevette un’offerta di lavoro dalla famiglia Rubbi, che aveva acquisito un’azienda agricola nella Devon Valley di Stellenbosch. Ogni giorno guidava l’auto della signora Rubbi  fino alla farm, dava una mano nelle attività agricole e la sera sostituiva la divisa di autista con la livrea di maggiordomo.

Mandò poi a chiamare la sua famiglia e vide per la prima la figliola Cecilia, di tre anni, quando arrivarono a Cape Town nel giugno del 1934. Il piccolo Delio dovette chiedere alla mamma di indicargli qual era suo padre. Angelo e Luigia ebbero un secondo figlio, Lorenzo, nel 1938.

Dopo la morte del signor Rubbi l’azienda fu venduta e Angelo trovò anche lui lavoro dai Nannucci Brothers in Observatory, lavoro che mantenne fino all’andata in pensione nel 1970.

Angelo si distinse nella beneficenza, unendosi a italiani del posto, Nino e Ines Marchio e Natalina Isola e tanti altri, per lavorare nello stand italiano al Community Chest Carnival, cucinando e vendendo pasta per raccogliere fondi destinati a opere di bene. Angelo portava sempre il suo personale e speciale “bouquet garni” da aggiungere al ragù alla bolognese per arricchirlo di sapore. Angelo morì nel 1974 a 74 anni e Luigia dieci anni dopo a 82 anni.

Delio Colussi, figlio maggiore di Angelo e Luigia, era diventato proprietario di un’impresa di costruzioni e insegnò scienza delle costruzioni al Cape Technical College per molti anni, fino a quando la sua passione per il volo ebbe il sopravvento e ottenne il brevetto di pilota commerciale a metà degli anni sessanta. Nella sua carriera di pilota ha compiuto più di 200 voli di soccorso, pilotando aerei ambulanza della Croce Rossa anche in condizioni atmosferiche estreme e salvando così molte vite. Delio è stato il Capo Istruttore di volo per molti anni allo Stellenbosch Flying Club, dove i soci del Fogolar Fogolar si sono goduti numerosi picnic natalizi. Ancora oggi, a 82 anni, Delio continua a volare.

Delio è anche ben conosciuto per la sua grande capacità di lavorare il legno. E’ stato Presidente del Fogolar Furlan dal 2006 al 2010. Nel 2007 il Governo Italiano gli ha conferito il titolo di Cavaliere. Nel 1952 Delio sposò Gerardina (Gerry) Straten e hanno avuto quattro figli: le figlie gemelle Maria e Lynda, Roberto e Delia. Adesso hanno anche quattro nipoti e un pronipote.

La sorella di Delio, Cecilia, ha sposato Johannes Geldenhuys e hanno avuto the figli: Annamaria, Paul e Anthony, nonchè quattro nipoti.

Lorenzo (Lori) Colussi conseguì la specializzazione di Quantity Surveyor all’Università di Cape Town e ha lavorato per una delle più grandi compagnie del settore in Sud Africa. E’ stato molto coinvolto nel primo periodo di vita del Club Italiano, essendo anche il capitano della prima squadra di calcio italiana nella IFA League locale. La squadra vinse molti trofei e fu una forte calamita nell’attirare gli italiani la domenica pomeriggio in occasione delle partite. Lori sposò Patricia (Paddy) Donn nel 1962 e hanno avuto due figlie, Lisa e Tessa, e tre nipoti. Lori è l’attuale presidente dell’EFASCE (Pordenonesi nel Mondo) in Sud Africa.

Luigi Bottega nacque nel 1908, primogenito di Alessandro e Lucia Bottega, che vivevano a San Giovanni di Casarsa: una grande famiglia con sette figli.

Elisa Rossi nacque nel 1911 a Rovigo e fin da piccola cominciò a fare la sarta.

Luigi ed Elisa si sposarono nel 1938 e durante la guerra vissero a Milano. Quando cominciarono a manifestarsi le gravi difficoltà di un paese sconfitto, il lavoro e le abitazioni mancavano e Luigi decise di emigrare in Sud Africa, dove la sorella sposata, Ines Colussi, viveva a Cape Town. Arrivò nel 1949, trovò lavoro alla Gearing, una grande ditta vicino ai moli del porto che faceva la manutenzione di piroscafi postali e passeggeri. Dopo un anno mandò a chiamare la moglie e i due figli, Alberto e Mirca.

I primi ricordi che Mirca ha del Sud Africa sono dell’approdo a Durban. I coloratissimi e riccamente bardati “Rickshaw Boys” la terrificarono a morte con le loro piroette e salti in alto (aveva soltanto 4 anni).

Pochi anni dopo Luigi richiamò dall’Italia anche il fratello minore Ottaviano per fondare con lui un’officina che produceva macchine per levigare i pavimenti di terrazzo.

Negli anni settanta, quando il dottor Chris Barnard e la sua squadra aprirono l’era dei trapianti, l’Ospedale Groote Schuur fu invaso da bambini italiani bisognosi di un miracolo. Molti di loro erano accolti come ospiti nella casa dei Bottega, in attesa che venisse il loro turno di essere operati. E dopo l’operazione vi tornavano anche per la convalescenza.

Luigi ed Elisa Bottega furono soci fondatori del Fogolar Furlan e la prima riunione del comitato si tenne nella loro casa.

Il figlio Alberto, calciatore di talento che giocò per la prima squadra del Club Italiano nella Lega IFA e anche per la selezione della Western Province nei primi anni sessanta, decise di non seguire la tradizione di famiglia nel campo della meccanica e andò invece a studiare all’Università di Città del Capo per conseguire il dottorato in Fisica Nucleare. La sua naturale inclinazione per la matematica lo condusse nel tempo verso una carriera di grande successo nel campo bancario e nella gestione fondi a Johannesburg.
Trent’anni dopo tornò al Capo per realizzare il suo progetto da pensionato nella vinificazione. Nel 1997 acquistò l’azienda di famiglia, Da Capo Vineyards, casa dei vini Idiom, che è adesso la scena dell’annuale Festival del raccolto, “La Vendemmia”, appuntamento d’obbligo nel calendario della comunità italiana di Cape Town.

Alberto è sposato con Valerie e hanno un figlio, Roberto, e due figlie, Silvana e Laura. L’industria vinicola della famiglia Bottega è condotta da Alberto e Roberto, anche lui passato attraverso l’esperienza del mercato azionario sui mercati finanziari di Johannesburg e Londra. Silvana dà un contributo essenziale di ispirazione artistica alla promozione dei vini e Laura vive a Londra.
Roberto fa parte del comitato del Fogolar ed è uno dei direttori della Italian South African Chamber of Trade and Industries. E’ sposato con Sian e hanno tre bambini: Gianluca, Gemma e Lila.

Giorgio Dalla Cia è diventato famoso con la creazione del Meerlust Rubicon, primo vino stile Bordeaux del Sud Africa. Questo gli valse nel 1980 il titolo di Champion Winemaker del Sud Africa e quello di produttore del Best Red Blend in the World nel 2006. Giorgio è anche consulente enologo della famiglia Bottega.

Diplomato alla Scuola Enologica di Conegliano, chef, filosofo, buongustaio, collezionista di antiquariato ed esperto di funghi porcini, Giorgio, affiancato dal figlio George, produce oggi i distillati e i vini che portano le etichette della Dalla Cia Wine and Spirit Company di Stellenbosch.

Giorgio fece parte del comitato dal 1988 al1992 ed è un generoso e regolare donatore di grappe e vini per le feste del Fogolar.

Luigi Campeotto nacque a Varmo di Udine nel 1940 e crebbe in una famiglia di “contadini mezzadri”. A 18 anni raggiunse il fratello maggiore a Milano per lavorare nell’industria edilizia, passando poi a quella alberghiera e della ristorazione. Dopo la leva militare tornò a lavorare a Milano e poi in Germania, Inghilterra e Olanda. Poi, per ampliare ulteriormente i propri orizzonti, lavorò anche su due navi da carico e due piroscafi di linea. Infine accettò un’offerta di lavoro a Cape Town e vi arrivò nel febbraio del 1970. La città non gli era sconosciuta, essendo quello di Cape Town uno dei porti nei quali facevano scalo le navi di linea sulle quali era stato imbarcato.

Luigi dice che per lui immigrare in Sud Africa significava continuare la propria avventura e lo fece per provare la vita di qui prima di ripartire per l’Australia, la Nuova Zelanda o il Canada. Ma la vita aveva in serbo qualche sorpresa. Dopo aver portato a termine due contratti, Luigi diede vita a un proprio business e nello stesso anno sposò Herma. Hanno celebrato da poco il loro 37mo anniversario di matrimonio!

Il business di Luigi era un ben noto Chicken Bar a Sea Point che lo tenne occupato per trent’anni. Il successo secondo lui fu dovuto alle lunghe ore di lavoro e all’etica del lavoro che aveva appreso ancora ragazzo dal duro lavoro dei “contadini”.

Luigi ha servito nel comitato dal 2004 al 2010 ed è universalmente noto per la sua abilità di vendere i biglietti delle lotterie!

La storia della famiglia Battiston in Sud Africa cominciò nel 1931 con l’arrivo di Luigi Battiston al Capo.  A riceverlo il cognato e la cognata Angelo e Luigia Colussi, arrivati in Sud Africa da poco.

Luigi si ambientò presto nel suo paese d’adozione e presto ebbe un impiego ben retribuito e un’abitazione su un’azienda agricola nella zona di Noordhoek. Tutto questo mentre la sua famiglia – la moglie Pia Colussi e i loro sei figli, Maria, Rita, Sante, Nello, Nila e Aurora – erano rimasti in Italia.

Nel 1937 Luigi mandò a chiamare la primogenita Maria perché lo raggiungesse in Sud Africa. Lei trovò lavoro in una fabbrica di Cape Town, ma sfortunatamente le riuscì difficile adattarsi a questo nuovo ambiente.

Circa due anni dopo Luigi richiamò il resto della famiglia, che arrivò il 23 agosto del 1939. La Seconda Guerra Mondiale era appena scoppiata e Luigi fu internato in Rhodesia e vi rimase per sei anni. Durante tutto quel periodo, mancando di mezzi di sopravvivenza, la famiglia fu costretta a dividersi e i figli furono affidati a diverse famiglie italiane e altre organizzazioni di Cape Town. I tre figli maggiori trovarono lavoro nell’industria tessile locale, mentre i tre più giovani frequentarono le scuole locali. Con l’andar del tempo la loro situazione migliorò ed eventualmente tutti riuscirono a sistemarsi, si sposarono ed ebbero ciascuno una propria famiglia.

Luigi Battiston morì nel 1961 e sua moglie Pia nel 1976.

Nel 1949 Sante Battiston sposò Fiorina Borean, anche lei di Casarsa della Delizia. Ebbero tre figli: Graziella, Luciana e Angelo. Sante e Fiorina furono intransigenti nel conservare l’uso della lingua friulana nella loro casa. Quali soci del Fogolar, Sante assisteva il prete nella celebrazione della messa prima di tante riunioni friulane e Fiorina dava sempre una mano per cucinare tradizionali pranzi friulani.

Fiorina servì nel comitato dal 1992 al 2000 e le figlie Graziella e Luciana ne fecero parte dal 1995 al 2000.

Sante ebbe l’onore di ricevere il titolo di Cavaliere per le sue attività umanitarie.

Nello Battiston sposò Gloria ed ebbero sette figli: Silvana, Rosanna, Stephanie, Carlo, Pietro, Luigi e Annamaria.

Rosanna Davidson (nata Battiston) è un’attiva componente del comitato dal 2002. Il marito Basil è stato un regolare Babbo Natale alle nostre funzioni natalizie. Rosanna ha dato un contributo prezioso quale segretaria del Fogolar. Il figlio Thomas ha partecipato allo Youth Tour del Friuli nel 2009.

Rino Brocchetto nacque a Stevena di Caneva nel 1926. Venne in Sud Africa ai primi del 1950 e finì a Fraserburg nel Free State. Incontrò e sposò Ina du Toit di Sutherland e hanno avuto due figlie, Angela e Rinette.

Rino lavorava nelle costruzioni e dopo il terremoto del 1969 che danneggiò case storiche ed edifici pubblici di Tulbagh gli fu proposto di andare a lavorare come restauratore. Il progetto lo impegnò per tre anni e durante quel periodo sua moglie morì. Rino continuò a lavorare come restauratore di residenze ed edifici storici nella zona di Stellenbosch. Il Governo Italiano gli conferì il titolo di Cavaliere per il suo contributo alla conservazione dell’eredità storica del Sud Africa.

Nel 1975 Rino sposò Ona Hugo e andarono a vivere a Montagu, dove egli realizzò una coltivazione sperimentale di mandorli e successivamente si concentrò su produzioni più redditizie, guadagnandosi il titolo di Re delle Cipolle del Karoo.

Nei primi anni della sua vita di coltivatore era solito portare cassette di albicocche ai picnic natalizi del Fogolar Furlan. A 85 anni è ancora molto attivo nella sua azienda agricola.

Domenico Brocchetto nacque a Stevena di Caneva, Pordenone, nel 1935. Studiò disegno industriale alla scuola serale e quando fu richiamato per il servizio militare indossò la divisa degli Alpini, di cui fu fiero per tutta la vita.

Appena ventenne si trasferì in Svizzera per lavorare nelle costruzioni. Qui incontrò Valeria Bonetti, che diventò sua moglie nel 1960. Dopo dieci anni e quattro figlie (Mariella, Laura, Liliana e Dora), Domenico venne a trovare lo zio Rino Brocchetto in Sud Africa, si innamorò del paese e portò la sua famiglia a Cape Town nel 1971. Qui nacque il loro quinto e unico figlio maschio, Lorenzo.

Nei primi tempi Domenico aiutò lo zio nei lavori di restauro in Church Street, a Tulbagh, danneggiata dal terremoto del 1969. Alcuni anni dopo diede vita a una propria azienda con il nome di Broc Builders, che mandò avanti di persona per vent’anni, fino a quando fu affiancato dal figlio Lorenzo, che ne è tuttora il proprietario.

Le due passioni di Domenico erano Cape Town e le sue origini italiane. Fu entusiasticamente partecipe del comitato del Fogolar Furlan dal 1992 al 1995 e partecipava annualmente alle adunate degli Alpini in Italia, dove portava orgogliosamente sia la bandiera italiana che quella sudafricana.

Si faceva in casa la grappa e i salami e gli piaceva andare a funghi. Morì improvvisamente a 69 anni, lasciando la moglie Valeria con cinque figli e sei nipoti.

Remo Papinutto nacque a Buia nel 1946. Conseguita la qualifica di meccanico, emigrò dal Friuli verso la Germania nel 1967 e poi si trasferì in Rhodesia (oggi Zimbabwe) nel 1969. Nello stesso anno si spostò nell’Africa del Sud Ovest (adesso Namibia) e lavorò in quel paese fino al 1983. Da lì visitò tanto l’Angola quanto Città del Capo. Qui divenne amico di molti italiani e finalmente si trasferì a Stellenbosch nel 1983.

Da allora è vissuto e ha lavorato a Stellenbosch come meccanico industriale. Ama dire che Stellenbosch, con i  suoi magnifici vigneti e le aziende vinicole, gli ricorda San Daniele e Buia. E dice che “dove c’è vino c’è buona gente”.

Remo ha servito nel comitato dal 1992 al 1995.

Dora Gini, una friulana di San Vito al Tagliamento, incontrò Gaspare Scalabrino, un immigrato italiano proveniente da Cape Town, nella sua città natale, dove si sposarono prima di venire a vivere nella Città Madre nel 1935. Ebbero cinque figli: Rosita, Ada, Fabrizio, Dorina e Paolo. Paolo, disegnatore di costumi molto conosciuto, è purtroppo venuto a mancare nel 2006 a Roma.

Ada crebbe a Cape Town e sposò nel 1969 Alberto Di Grisostomo. Alberto era originiario del Lago di Bracciano, vicino a Roma, ed era un funzionario del Ministero degli Esteri italiano. Nel 1972 ebbero una figlia, Stefania.

A causa del lavoro di Alberto, continuarono a spostarsi intorno al mondo e vissero in Francia, a Dakar, a Philadelphia negli Stati Uniti, a Buenos Aires, a Dar es Salaam, New York e naturalmente Roma. In tutti i posti nei quali vissero, Ada e poi anche Stefania si dedicarono al volontariato, spaziando dall’insegnamento dell’inglese al lavoro per i bambini senza casa e negli ospedali. A Dar es Salaam si occuparono anche degli artisti Tinga Tinga e furono decisive nel portare questa forma d’arte in Cape Town.

Gaspare morì nel 1971 in Cape Town e Dora in Italia nel 1997. Rosita, Dorina e Fabrizio vivono in Italia. Ada e Stefania vivono a Cape Town e sono socie del Fogolar.

Valentino Morino nacque a Gemona del Friuli nel 1935. Divenne un attrezzista e tornitore e andò a lavorare in Francia e in Svizzera prima di venire a Cape Town nell’aprile del 1960. Incontrò e sposò Maureen Goodway nel dicembre del 1963.

Al suo arrivo a Cape Town fu assunto da Dorbyl Long Swan Hunter e vi lavorò per 32 anni, andando in pensione per la prima volta nel 2000. Dopo di che andò a lavorare per Chantex Heavy Machinery e si pensionò definitivamente nel dicembre 2007.

Valentino e Maureen sono soci attivi e di lunga data del Fogolar e si godono la pensione.

Evangelista Pez arrivò in Sud Africa nel 1951 da Codroipo. Sposò Felicia Bosogno e da lei ha avuto tre figli: Luigi, Angelo e Giuliano. Sfortunatamente tutti e tre i figli sono morti.

Evangelista era ben noto come elettricista, mentre Felicia gestiva una pensione che offriva a tanti italiani, fra gli altri, una casa lontana da casa.

Evangelista morì nel 2011. Felicia, che adesso ha 81 anni, partecipa ancora con piacere alle funzioni del Fogolar.

Umberto Scodeller nacque a Ligugnano di San Vito al Tagliamento nel 1923. Suo padre Antonio emigrò in Sud Africa intorno al 1930 e nel 1938 il quindicenne Umberto con la madre Celesta e le sorelle Antonietta e Maria lasciò l'Italia per raggiungere il padre. Dovette ripetere due anni di scuola e poi divenne un tornitore e si dedicò a questa professione fino all’età della pensione.

Nel 1958 sposò Una. Ha fatto parte del comitato dal 1984 al 1992.

La sorella maggiore, Antonietta, sposò Angelo Licata e Maria andò moglie a Ken Licata. Antonietta è morta nel dicembre 2010 in Italia, dove viveva da otto anni con la figlia Helen. Alla sua famiglia in Italia parlava spesso del Fogolar Furlan a Città del Capo e di quanto le era piaciuto farne parte.

Delfino Uliana nacque a San Marco nel 1913. Durante la seconda guerra mondiale si arruolò negli Alpini e prestò servizio in Abissinia. Fu catturato nel Nord Africa e spedito come prigioniero a Durban, poi a Zonderwater e infine a Elgin.

Quando arrivò per i prigionieri di guerra italiani il momento di essere rimpatriati, sentì che il suo futuro era in Sud Africa e riuscì a evadere. Fu tenuto nascosto per un breve periodo da una famiglia friulana a Cape Town prima di essere preso e deportato nell’allora Rodhesia del Sud. Ma successivamente fu riportato in Sud Africa e qui sposò Giuseppina Angelico, che era scappata dalla Sicilia con la sua famiglia. Ebbero due figli, Enrico e Franco. Quest’ultimo vive in West Africa mentre Enrico è a Cape Town.

Delfino si mantenne sempre in contatto con i suoi amici friulani e morì nel dicembre 2000 a 87 anni. Enrico e la sua famiglia sono soci del Fogolar e hanno goduto del calore di questa associazione non soltanto a Città del Capo ma anche a Freibourg, in Svizzera.

Ci sono tanti altri soci del Fogolar a proposito dei quali non si sono ricevute informazioni e pertanto non sono inclusi in questo libro.

Vogliamo però rendere omaggio ai seguenti soci fondatori il cui inestimabile coinvolgimento nel Fogolar non può essere ignorato: Angelo Schincariol, il primo Presidente, e sua moglie Nora, che hanno dato un contributo memorabile alla fondazione e alla gestione del Fogolar Furlan, nonché Luigi Nassimbeni, che ha fatto parte del comitato per molti anni.

La famiglia Baschiera ha messo a disposizione lo spazio per molti picnic ai quali tutti hanno potuto godere di buon cibo, vino a musica.

I fratelli Palmieri, Paolo, Marco e Roberto – figli di Leandra Schincariol Palmieri – hanno imbandito innumerevoli deliziosi pasti per le funzioni del nostro Fogolar al Club Italiano.

In questa edizione ci siamo concentrati soprattutto sui friulani originari che arrivarono a Cape Town dal Friuli piuttosto che sui soci attuali.

Dobbiamo infine citare i nostri Soci Onorari: Marco Mezzabotta che disegnò il simbolo del Fogolar Furlan di Cape Town; Nicola Scali, famoso per le sue cene di pesce, e Domenica Ferucci di Paarl, generosa sostenitrice che partecipa a tante nostre funzioni.

BORSA DI STUDIO

Nel 1983 il comitato decise di istituire una borsa di studio per il più bravo studente del primo anno di italiano all’Università di Cape Town. A tal fine la somma di 3000 rand fu donata all’università.

La prima studentessa a vincere il premio fu T. Klein, che ottenne un “First Class Pass in Italian Intensive” nel 1984. La somma che le fu versata per l’anno fu di 215 rand.

La borsa di studio è nota con il nome di Friulian Society Scholarship ed è tuttora assegnata.

VIAGGI PER I GIOVANI

Nel corso degli anni gruppi di giovani friulani di Cape Town e di altre parti del Sud Africa hanno avuto il privilegio di visitare il Friuli nel quadro di un programma educativo.

Scopo di queste visite è di esporre i giovani alla storia, alla cultura, alla lingua, all’arte e all’industria del Friuli.

I tour di tre settimane, in gran parte sponsorizzati dall’EFASCE, li hanno portati a Spilimbergo, dove hanno frequentato classi della scuola italiana ogni mattina dei giorni feriali. I pomeriggi sono stati invece riservati a visite a luoghi di interesse del Friuli.

I giovani hanno incontrato il Sindaco di Pordenone; hanno visitato chiese in molte città; un prosciuttificio a San Daniele dove hanno fatto festa con pane e prosciutto; la Casa della Contadinanza, un museo a Fagagna dedicato alla vita degli agricoltori; Villa Manin, Aquileia, Grado, Trieste, Valvasone, il Lago di Barcis, Sesto al Reghena, Casarsa della Delizia e ovviamente Spilimbergo fra altre città friulane.

I giovani hanno avuto il privilegio di essere ospitati e intrattenuti generosamente da persone appassionatamente fiere della loro cultura e del loro paese. Sono tornati in Sud Africa pieni di orgoglio per le loro origini e la loro eredità culturale.

INTRODUCTION

The Fogolar Furlan of Cape Town celebrates 30 years of existence in 2011  -   30 years of convivial gatherings, long-standing friendships and the sharing, enjoyment and promotion of our common culture and heritage.

The seeds of its beginnings were sown at a Fogolar Evening held at the Friends of Italy on 19th July 1980.

Guests were welcomed by the glowing embers of a specially constructed  “fogolar”  circular fireplace.  Traditional Friulian food was cooked by Friulani men and women, music was enjoyed and the evening was a huge success.

The results: on 29th October 1981 the first meeting to form a society consisting of Friulani was held at the home of Luigi Bottega in Fresnaye.  

The aims of the society according to the first minutes were:
1)    Entertain visiting Friulani to Cape Town
2)    Visit the sick, old or people arriving in Cape Town to settle.
3)    To meet at least once a year with the local Friulani to keep up traditions.

Present at that original meeting were Angelo Schincariol, Biagio Talotti, Gabriella Stefanutto, Giovanni Colussi and Luigi Bottega.

Office bearers elected at a subsequent meeting were:

President:         Angelo Schincariol
Vice President:         Arturo Celotti
Secretary:         Gabriella Stefanutto
Treasurer:         Biagio Talotti
Consiglieri:         Luigi Bottega
            Giovanni Colussi
            Ines Colussi
            Luigi Nassimbeni            
            Nora Schincariol
            Franca Celotti
Librarian:        Elisa Bottega

         
Today Gabriella Bieber (nee Stefanutto) serves on the current committee and has been a stalwart member of the Fogolar Furlan since its inception.

Further continuity in the form of family members of the original committee is evident in Vic Colussi (son of Giovanni), Valerie and Roberto Bottega (daughter-in-law and grandson of Luigi) and Alfredo and Terri Talotti (son and daughter-in-law of Biagio), all current committe members apart from Alfredo and Terri Talotti who recently resigned to take up a position overseas.

The first Cena Friulana of the Fogolar Furlan of Cape Town took place on 23rd April 1982 – at a cost of R6 per person!  The evening was a resounding success with 46 families signing up to join the Fogolar Furlan.

This was followed by a picnic at the home of the Baschiera family in Jonkershoek as well as many more wonderful outings through the years.  These took the form of picnics to see the flowers in Langebaan, cherry picking at Klondyke Farm in Ceres, dinner dances, tombola lunches, venison and fish dinners and of course the Babbo Natale functions for the children.

In recent years the Bottega family (Alberto, Valerie and their son Roberto and daughters Silvana and Laura) have generously opened their vineyards near Somerset West for an annual Vendemmia picnic.  This has become a much anticipated and greatly enjoyed event.  

In the following pages we take you through some memories of the past 30 years.

We salute all the committees and loyal members through the years and thank you all for your commitment and support  -  without you there would not be a Fogolar Furlan of Cape Town!

Foreword by the President of the Fogolar Furlan Vic Colussi

Thirty years ago Luigi Bottega, Giovanni Colussi, Angelo Schincariol, Gabriella Stefanutto and Biagio Talotti formed the Fogolar Furlan of Cape Town after having seen how successful a Friulian evening had been at the Friends of Italy. It was the first Italian regional society formed in Cape Town and I can proudly say that it is still the strongest. This says much for our Friulian traditions.  Although we are small in numbers the mere fact that we still exist, joining some 150 Fogolars throughout the world, is a triumph.  

However as time goes by it is becoming more difficult to keep the second and third generations in   the   fold.   I use myself as an example in that although Giovanni, my father was a founder member I only became involved in the last six years.  This is mainly due to visiting the Friuli and getting closer to my family and roots.  I urge parents to encourage their children and grand children to visit their families in the Friuli and experience the Friulian way of life, which they in turn can pass on to Capetonians.

Friulian hospitality and hard work come through strongly. This can possibly be shown in the fact that on the most recent committee, Roberto Bottega, Gabriella Stefanutto, Alfredo Talotti and I stem from the original founding committee.

While sparing a thought for all members who have passed on, I would like to thank all the previous presidents, committees and members for keeping the Fogolar active for the past 30 years. I will endeavour to keep the flag flying.  
Be proud of your Friulian heritage.  Sta content: tu ses furlan!

FRIULI VENEZIA GIULIA AND THE FOGOLAR FURLAN OF CAPE TOWN

Friuli-Venezia_Giulia makes up the north east region of Italy and comprises four provinces: Gorizia, Pordenone, Trieste and Udine and will be referred to for the purposes of this story as the Friuli.
To the north it is bordered by Austria, to the east by Slovenia, to the south by the Adriatic Sea and to the west by the region of Veneto.

The journey begins

From the late 19th century through the two World Wars up to the 1960s the economic and political situation in this region made emigration a prominent feature in the life of the Friulani people.

Many packed their suitcases and sought work in neighbouring countries. Large numbers of Friulani emigrated to France, Belgium, Switzerland, Mexico, Canada, Australia, Argentina, Brazil, Venezuela, America and South Africa – taking with them a strong work ethic and their skills as builders, stonemasons, carpenters, engineers and other professions.

Life was hard for those early immigrants.  Every family has a story to tell.  And for so many the story is the same:  no work so the husbands left their wives and families behind in Italy till they were able to afford to bring them out to join them.  They worked hard and were often only reunited with their wives and children after a few years.

In 1892 Giuseppe Dreosti, a stonemason from Susans in the Province of Udine, came to Cape Town where he found work with a well-known builder, Joseph Rubbi.  He also worked on Robben Island but then moved to the then Transvaal.  He married Maria Rosa Bozzoli, whom he met for the first time when she arrived as his bride-to-be in Lourenco Marques in 1897.  They married in November 1897 and had three sons and two daughters.  One of their sons, Guido, became an internationally recognised scientist and was made an honorary professor by the University of Cape Town.  Guido’s daughter, Anne, is married to Boet Dommisse and is a current member of the Fogolar Furlan.  

Another of the early Friulani to come to Cape Town was Eliseo Garzolini, a builder from Arta in Carnia.  He went to Walvis Bay in the then South West Africa in 1925 to build houses and a cold storage and was then offered a job in Cape Town to work on the cold storage here. His family consisting of his wife Lucia,  daughters Ines, Norina, Noemi, Natalina and Maria, joined him four years later in 1929.  They went on to have a son, Gino, who was born in South Africa.

Ines married Giacomo (Nino) Marchio from Trieste.  Nino was well known for his mandolin playing and his band entertained at many Fogolar events.  Nino and his sister Maria came to Cape Town to join their father, Francesco, in 1932.
Nino was a painter and decorator by trade and right up to the time of his death aged 88 he painted, repaired and restored statues and paintings for churches in Cape Town as well as other areas of South Africa.  He was made a Cavaliere by the Italian Government in 1986.

Ines, at 96, is the oldest member of the Fogolar Furlan in Cape Town.  An abiding memory for her is the joy she felt on being reunited with her father in Cape Town after four long years apart and a journey aboard ship that took three months to reach the Mother City.

Ines and Nino had three sons, Ettore, Attilio and Bruno, and a daughter, Tosca.  Tosca has served on the committee since 2006.
Ines and Gino are the only surviving siblings, though some of the grandchildren and great-grandchildren of Eliseo and Lucia Garzolini are members of the Fogolar Furlan today.

They are brothers Alberto and Aldo Cannone (sons of Norina and Peter) together with their wives Ria and Linda Cannone.  Aldo is well known for his wonderful accordion playing at many Fogolar functions. He served on the committee of the Fogolar Furlan  from 1995 to 1996.

Marina and Keith Reader (daughter of Natalina and David Isola) and their daughter Dana Dreyer and granddaughters Amy and Nina are current members.  As are Sandra and Kurt Pessenbacher, -daughter of Maria and Jackie Cannone;  and Gregory Garzolini and his son Gino (Jnr) – son and grandson of Gino and Agnes Garzolini.

Aldo Stefanutto from Maniago lost everything when his gelateria in Pescara was bombed. He left Italy in 1948, leaving behind his wife and three children, to come to South Africa to work making terrazzo.  He lived in a rented room and went to eat his meals in a small restaurant in Long Street that was run by the Avondo family.

It was only in 1951 that his family – wife Onorina, sons Edoardo and Gianfranco and daughter Gabriella - were able to join him.  In 1953 he opened his own gelateria and the “Venezia” was born.  It expanded to become the Venezia Restaurant when immigrants who used to frequent the gelateria started asking them to make meals.  Onorina cooked but then the demand got too great so an Italian lady was employed to cook.  Many Capetonians will remember this well-known landmark in Sea Point for the wonderful food and delicious ice-cream.
 
Aldo retired in 1961 and sadly passed away at 59 in 1963.  Onorina died aged 89, Edoardo at 47.

Onorina’s sister Francesca (Cesca) and her husband Olivo Todesco, early members of the Fogolar, were also involved in the Venezia which later became San Marco.

Gabriella, now  Bieber, has been with the Fogolar Furlan since its inception – she played a prominent role in the founding of the Fogolar Furlan through her association with the Friends of Italy.  She served on the first committee as well as committees through the years.  She joined the committee again in 2004 and is still serving.

Luigi Driussi, a builder from Morsano al Tagliamento, was approached to come to Cape Town to work for Italian builders.  A few years later he went to work at the brickfields in Somerset West run by Elio Barabino.  He arrived in 1949 and was joined by his wife, Maria, and three children, Nila,  Giuseppina and Giuseppe in 1951.
 
Giuseppina served on the committee of the Fogolar Furlan as secretary from 1991 to 1995.  In both 1992 and 1993 she went to Friuli as a delegate to the conference for “Donne in Emigrazione” in Udine and Lignano. She joined the committee again in 2006 and is still serving.

Beppina, as she is known, married Giovanni Loi from Cagliari  in 1967 and has two children – Giuliana and Massimo.  Giovanni had his own crane hire business and Beppina has worked with him all their married life. Massimo lives in Sardegna with his family.
For the 25th Anniversary of the Fogolar Furlan of Cape Town Beppina hand painted beautiful table overlays with the Friuli emblem.  They are still used at many of our functions.
 
Giuliana, her husband Craig Cockcroft and their three children are all members of the Fogolar.  Giuliana and Craig have been responsible for the design and layout of this commemorative book.

The Talotti family was another family to have the head of the household, Saverio, leave his beloved family and Friuli to come to Cape Town in 1950.  He was hosted by his uncle Eliseo Garzolini for three years until his family were able to join him.  His parents, Luigi and Italia,  wife Angelica (nee Contin), their sons Elio and Alberto and daughter Egra arrived in 1954 with the Picotti and Galante families , relatives of Angelica, also from the Friuli.

Saverio worked for Lupini  Brothers, master builders who specialised in terrazzo and pre-cast cement.

Elio, the eldest, married Cecilia Consalves and had three children, Giulietta, Silvia and Mario.  Elio served on the committee of the Fogolar for numerous years and was also well-known (or rather disguised) as Babbo Natale  at the Christmas functions.  Elio sadly passed away in November 2010.

Egra married Adriano Schincariol, also from Friuli, and they have two sons, Fabio and Renzo.  Adriano, from San Vito al Tagliamento, arrived in South Africa in 1961.  He ran his own woodworking business for many years. Now he and his sons are all involved in their family business, Nelson Glass and Mirrors .

Adriano was president of the Fogolar from 2000 to 2002.  He has generously provided and cooked many delicious venison and polenta meals for functions for the Fogolar through the years.

Alberto Talotti did his schooling in Cape Town at Marist Brothers and Oude Molen Technical High School and worked for 42 years with Telkom and TFMC SA.  He married Lee Willard in 1977 and they have two sons, Saverio and Dino.

Alberto and Lee, who learned to speak fluent Furlan when she married Alberto, served on the Fogolar Committee from 2002 to 2006, with Alberto as president and Lee as secretary. Their son, Saverio, served on the committee with his cousins Renzo Schincariol and Silvia Talotti.

Alberto and Lee and their committee must be commended for reviving and revitalising interest and membership in the Fogolar Furlan of Cape Town, specially among the youth.

Olimpio Picotti, a blacksmith from Piano D’Arta, married Luigia Contin and had two children, Giuseppe and Maria Teresa.  Olimpio came to South Africa in 1953, followed later by his wife and children.

Giuseppe studied fitting and turning and worked for Consani.  He continued his studies and qualified as a draughtsman. He is married to Vincenzina Sorriero and they have two sons, Claudio and Roberto, and two grandchildren.  They currently live in Piano d’Arta.  Giuseppe served on the committee from 1988 and was president of the Fogolar from 1992 to 1995.

His sister, Maria Teresa, is married to Seamus Drumm. They have two daughters and a grandchild and are current members of the Fogolar.

Biagio Talotti was born in Arta in 1912. He met his bride, Emilia Angeli, in Tolmezzo.  She came from the village of Cesclans but worked for her aunt in Tolmezzo as an au pair.  He met her one day when she was taking the children for a walk.  He was so in love that he used to ride his bicycle every day from Arta to Cesclans to visit her.  They married and their children, Licia and Graziella were born in Arta.

The war broke out and Biagio left his family to serve his country.  After the war he heard from his friends Eliseo Garzolini and Saverio Talotti about life in Cape Town.   He was a craftsman by trade and Saverio helped him find work in Cape Town.  He too left his family behind in Italy in 1951 and worked long hard hours to save up enough money to bring his family out to join him.  They arrived in 1954 and his son Alfredo was born in 1959 in Cape Town.

Biagio was one of the founder members of the Fogolar Furlan.  His son Alfredo and wife Terri served on the committee but recently resigned as Alfredo has taken up a job offer overseas.

Pio Achille Borean, from Casarsa Della Delizia, met Natalina Trombin at a festa in Casarsa where his mother saw them dancing and commented to a friend “he is going to marry that girl”.  They married in 1950!

Work was scarce after the war so Pio applied for immigration to South Africa as he had a sister living here. His application was successful and in 1952 he left his pregnant wife to come to South Africa where he found work and set up a home before Natalina and baby Daniela joined him in 1953.

Pio worked as an electrician, boiler maker and general maintenance hand.  He built his home with the help of contractors and it is still the family home of his eldest daughter, Daniela and her family.

They had two other daughters, Silvia and Linda, and a son, Alessandro, four grandchildren - Sean, Paul, Natalie and Roxanne – and three great grandchildren – Aidan, Liam and Milena.  Their daughter, Linda, serves on the current committee.
 Pio died in 1976.  Natalina died 23 years later in 1999.

Linda Borean has highlighted some of the things that made us, the children of Italian immigrants, different from our South African friends:  “we didn’t have peanut butter and jam on our sandwiches for school.  We had left over supper, like steak and schnitzel or mortadella and salame! We ate two courses, primo and secondo, every night, unheard of amongst our friends.  The bread was not good enough so every Sunday morning there were freshly baked rolls.  We had our cereal with coffee not milk! Ate too much? Have some Fernet!  We “live” in the kitchen.  And of course we speak a foreign language at home and are rather loud!”.

Giovanni Francesco Colussi left Casarsa in the early 1930’s to find his older brother Enrico who had gone to South America.  Giovanni spent three years in Uruguay and Argentina, plied his trade as a fitter and turner (having served an apprenticeship with his future father-in-law Alessandro Bottega of San Giovanni), learnt to speak Spanish and dance the tango!

Enrico returned to Casarsa, married and died there.  However, Giovanni found the heat and humidity in Argentina too much to bear plus he had heard from his brother, Luigi, that the prospects in Cape Town were more promising.  So he came to Cape Town where he found employment at Consani’s and then Globe Engineering.

He was joined by his wife Ines Bottega in 1937 (they had been married by proxy – his brother Enrico “standing in” for him). Giovanni and Ines had 5 children – Lidia and Emilia, twins Renato and Renata and Vittorio (Vic), 13 granchildren and 11 great grandchildren.
By this time Giovanni was the Maintenance Engineer at Nannucci Brothers Dry Cleaning in Observatory where he worked diligently until his retirement.  Even in retirement he made a point of visiting the premises almost daily and only stopped when he could no longer drive. All 5 children spent time there during their school holidays to earn pocket money.

Giovanni and Ines were founder members of the Fogolar Furlan.  Both Renata and Emilia served on the Fogolar Furlan committee, Renata from 1992 to 2002 and Emilia from 2004 to 2008.  Renato has also been involved, specially with the braaing and cooking at our picnics.  Vic joined the committee in 2006 and is currently president.

In 1931 Angelo Colussi, of Casarsa Della Delizia, boarded a ship bound for Australia, leaving behind his wife Luigia and two year old son Delio, in order to seek employment and a better life for them.  The ship stopped in Cape Town and, captivated by the city, Angelo jumped ship and decided to stay.

He stayed with the Salesians in Lansdowne and found employment with Salt River Cement Works. Shortly after arriving in South Africa he received the good news from Friuli of the birth of his daughter Cecilia.

Early in 1934 he was offered employment with the Rubbi family who had acquired a farm in Devon Valley Stellenbosch.  He drove Mrs Rubbi to the farm every day, assisted with farm activities, and changed from his chauffeur’s uniform into his butler’s uniform to serve in the household in the  evening.

He sent for his family and saw his three-year-old daughter, Cecilia, for the first time when they arrived in Cape Town in June 1934.  Young Delio had to ask his mother to point out his father to him.  Angelo and Luigia had a second son, Lorenzo, in 1938.
After the death of Mr Rubbi the farm was sold and Angelo found employment at Nannucci Brothers in Observatory, a job he held until his retirement in 1970.
 
Angelo performed charitable work by joining local Italians, Nino and Ines  Marchio, David and Natalina Isola and many others at the Italian stall at the Community Chest Carnival where they cooked and sold pasta to raise funds for charity.  Angelo always brought his own special “bouquet garni” to put into the Bolognese sugo to give it  extra special flavour.

Angelo died in 1974 at the age of 74 and Luigia died 10 years later aged 82.

Delio Colussi, Angelo and Luigia’s eldest son, owned a construction company and lectured in building construction at the Cape Technical College for many years until his love for flying took over and he qualified as a commercial pilot in the mid 1960’s.  He completed more than 200 mercy flights piloting the Red Cross ambulance aircraft in all weather, saving many lives.  
Delio was Chief Flying Instructor for many years at the Stellenbosch Flying Club where the Fogolar have enjoyed numerous Christmas picnics. Today, at the age of 82, he still flies. Delio is also well known for his excellent woodwork. He was President of the Fogolar Furlan from 2006 to 2010.  In 2007 the title of Cavaliere was bestowed upon him by the Italian Government.

Delio married Gerardina (Gerry) Straten in 1952 and they have four children – twin daughters Maria and Lynda, Roberto and Delia.  They have four grandchildren and one great grandchild.

Delio’s sister Cecilia married Johannes Geldenhuys and they have 3 children – Annamaria, Paul and Anthony – and four grandchildren.
Lorenzo (Lori) Colussi qualified as a Quantity Surveyor at the University of Cape Town and worked for one of the largest quantity surveying companies in South Africa.

He was greatly involved in the early days of the Italian Club while captaining the first Italian soccer team in the local IFA League.  The team captured many trophies and drew many Italians together on Sunday afternoons when matches were played.
Lori married Patricia (Paddy) Donn in 1962 and they have two daughters – Lisa and Tessa – and three grandchildren.
He is currently President of EFASCE (Pordenonesi nel Mondo) in South Africa.

Luigi Bottega was born in 1908 and was the first born son of Alessandro and Lucia Bottega.  They lived in San Giovanni di Casarsa and were a large family of seven children.

Elisa Rossi was born in 1911 in Rovigo and at an early age became a dressmaker.
 
Luigi and Elisa married in 1938 and during the war lived in Milan.  As the hardships of a defeated country took hold, work and accommodation were scarce so Luigi immigrated to South Africa, where his married sister, Ines Colussi, lived in Cape Town.
He arrived in 1949, found work with Gearing, a large company near the docks which serviced passing mail and passenger liners.  After a year he sent for his wife and two children, Alberto and Mirca.

Mirca recalls her first memory of South Africa was when they docked in Durban.  There the colourfully adorned “Rickshaw Boys” with their horns and high jumping antics terrified the life out of her (she was only 4 years old). After a few years Luigi called for his youngest brother Ottaviano to come from Italy to start an “officina” making machines to polish terrazzo floors.

During the 1970s Groote Schuur Hospital, with Dr Chris Barnard and his team pioneering heart transplants, was inundated with children from Italy who needed their expertise.  Many of them would stay with the Bottegas awaiting their turn to be operated on.  They would also spend their convalescence period at their home.

Luigi and Elisa Bottega were founder members of the Fogolar Furlan and the first committee meeting was held at their home.
Their son, Alberto, a talented footballer who played for the Italian Club 1st team in the IFA league as well as Western Province in the early 1960s, decided not to follow the family engineering trade and instead studied for his doctorate in Nuclear Physics at UCT.  His mathematical abilities eventually led to a successful career in banking and asset management in Johannesburg.
After 30 years there he returned to the Cape to begin his retirement project of winemaking.   In 1997 he purchased the family farm, Da Capo Vineyards, home of Idiom wines, which is now the setting for the annual La Vendemmia Harvest Festival, a highlight on the calendar of the Italian community in Cape Town.
 
Alberto is married to Valerie and they have a son, Roberto, and two daughters, Silvana and Laura.   The Bottega family wine business is run by Alberto and Roberto, also a former bond trader in the financial markets in Johannesburg and London.  Silvana contributes much of the artistic inspiration behind their wine products, and Laura lives in London.
 
Roberto is a Fogolar committee member and is a director of the Italian South African Chamber of Trade and Industries.  He is married to Sian and they have three children, Gianluca, Gemma and Lila.

Giorgio Dalla Cia made a name for himself as the creator of the first Bordeaux-style blend in South Africa with Meerlust Rubicon.  This earned Giorgio the accolade of South Africa’s Champion Winemaker in 1980 and Producer of the Best Red Blend in the World in 2006. Giorgio acts as consultant to the Bottega Family. A graduate of the Scuola Enologica di Conegliano, chef, philosopher, gourmand, antiques collector and wild mushroom expert, Giorgio, together with his son George, now produces his own distillates and wines at the Dalla Cia Wine and Spirit Company in Stellenbosch.

Giorgio served on the committee in 1988 to 1992 and is a regular generous contributor of grappas and wines for Fogolar events.
 
Luigi Campeotto was born in Varmo Udine in 1940 and grew up in a family of “contadini mezzadri”. At 18 he joined an elder brother in Milan where he worked in building construction, later changing to the hotel and catering business. After a stint in the army he went back to work in Milan then Germany, England and Holland.  To further broaden his horizons he went to work on 2 cargo ships and 2 passenger liners.

He took a job offer in Cape Town, arriving in February 1970.  Cape Town was not unknown to him as the city was one of the ports of call of the ships on which he had worked. Luigi said that for him immigrating to South Africa meant adventure and he decided to try life here before possibly moving to Australia, New Zealand or Canada.  

Life turned out differently.  After his two year contract expired he started his own business and in the same year married Herma.  They have recently celebrated their 37th wedding anniversary! Luigi’s business was the well-known Chicken Bar in Sea Point, which he ran for 30 years. He attributes his successful business to the long hours he worked – a work eithic he learned as a boy from the hard-working “contadini”. Luigi served on the committee from 2004 to 2010 and is well-known for his expertise at selling raffle tickets!

The story of the Battiston family in South Africa started in January 1931 when Luigi Battiston arrived at the Cape.  He was met by Luigi’s brother-in-law and sister-in-law Angelo and Luigia Colussi who had arrived in South Africa not long before.

Luigi settled in to his adoptive country quickly and secured gainful employment and living quarters on an estate in the Noordhoek area.  During this time his family – wife Pia Colussi and their six children Maria, Rita, Sante, Nello, Nila and Aurora – remained in Italy.  

In 1937 Luigi sent for his eldest daughter Maria to join him in South Africa. She found work in a factory in Cape Town but unfortunately found it difficult to adapt to her new surroundings.  

Some two years later Luigi called for the rest of his family who arrived on 23rd August 1939.  World War 2 had just broken out and Luigi was taken to Rhodesia where he remained for six years.  During that time due to the lack of means at their disposal the family was forced to split up and the children were sent to various Italian families and other organisations in Cape Town. The three eldest children found work in the local clothing manufacturing industry while the three younger children attended local schools. With time their situations improved and they all eventually established themselves, married and had families of their own.

Luigi Battiston died in 1961 and his wife Pia in 1976.

In 1949 Sante Battiston married Fiorina Borean, who was also from Casarsa Della Delizia, and had three children – Graziella, Luciana and Angelo.  Sante and Fiorina were rigorous about keeping up the Friulano language in their home. As members of the Fogolar , Sante assisted the priest to hold masses before many of the gatherings and Fiorina always assisted with the cooking of traditional Friulano meals.

Fiorina served on the committee from 1992 to 2000 and her daughters Graziella and Luciana were on the committee from 1995 to 2000.

Sante was honoured with the title of Cavaliere for his humanitarian works.

Nello Battiston married Gloria and they had seven children, Silvana, Rosanna, Stephanie, Carlo,  Pietro, Luigi and Annamaria.

Rosanna Davidson (nee Battiston), has been an active committee member since 2002.  Her husband, Basil, has been a regular Babbo Natale at our Christmas functions.  Rosanna has made an invaluable contribution as secretary of the Fogolar.  Their son, Thomas, participated in the 2009 Youth Tour to the Friuli.

Rino Brocchetto was born in Stevena di Caneva in 1926.  He came to South Africa in the early 1950s to Fraserburg in the Free State.  He met and married Ina du Toit from Sutherland and had two daughters, Angela and Rinette.

Rino worked in construction and after the 1969 earthquake which damaged historical homes and buildings in Tulbagh he was approached to work on the restoration.  The project took three years, during which time his wife sadly died.  Rino went on to do the restoration of historical homesteads and buildings in the Stellenbosch area.  He was made a Cavaliere by the Italian Government for his contribution to the historical  heritage of South Africa.

In 1975 he married Ona Hugo and they settled in Montagu where he planted an experimental orchard of almonds and later focused on cash crops, earning himself the name of Onion King of the Karoo.

In his early farming years he used to bring boxes of apricots to the Fogolar Christmas picnics.

At 85 he is still very active on the farm.  

Domenico Brocchetto was born in Stevena di Caneva, Pordenone, in 1935. He studied draughtmanship after school and went to the military where he joined the Alpini regiment, something he was proud of all his life.  

In his early twenties he moved to Switzerland where he worked as a builder.  Here he met his wife Valeria Bonetti and they married in 1960.  Ten years and four daughters (Mariella, Laura, Liliana and Dora,) later, Domenico paid a visit to his uncle Rino Brocchetto in South Africa, fell in love with the country and moved his family to Cape Town in 1971.

Here a fifth child, their only son Lorenzo, was born.

During this time he helped his uncle with the restoration of Church Street in Tulbagh which had been damaged by an earthquake in 1969.

After a few years Domenico started his own business called Broc Builders.  He ran the business for 20 years, being joined by his son Lorenzo, who continues to run it to this day.

Domenico was passionate about Cape Town and his Italian heritage. He was enthusiastically part of the Fogolar Furlan committee from 1992 to 1995 and attended yearly Alpini reunions in Italy where he proudly carried both the Italian and South African flags.

He made his own grappa and salami and enjoyed mushroom hunting.

Domenico passed away suddenly at 69, leaving behind his wife Valeria, five children and six grandchildren.

Remo Papinutto was born in Buia in 1946.  After qualifying as a mechanic he left the Friuli for Germany in 1967 then moved to Rhodesia (now Zimbabwe) in 1969. He moved to South West Africa (now Namibia) also in 1969 and worked there till 1983.  During this time he visited both Angola and Cape Town.  In Cape Town he made friends with many Italians, finally moving to Stellenbosch in 1983.

He has lived and worked in Stellenbosch as an industrial mechanic since then.  He says Stellenbosch, with its beautiful vineyards and wine estates, reminds him of San Daniele and Buia and “ where there is wine there are good people” (dove c’è vino c’è buona gente).

Remo served on the Committee from 1992 to 1995.

Dora Gini, a Friulana from San Vito al Tagliamento, met Gaspare Scalabrino, an Italian immigrant from Cape Town, in her home town where they married before coming to live in the Mother City in 1935.

They had five children, Rosita, Ada, Fabrizio, Dorina and Paolo.  Paolo, a well known costume designer, sadly passed away in Rome in 2006.  

Ada grew up in Cape Town and married Alberto Di Grisostomo in 1969.  Alberto came from Lago di Bracciano, Rome, and was an Official of the Italian Foreign Ministry.

In 1972 they had a daughter Stefania.  

Because of Alberto’s work they moved around the world, living in France, Dakar, Philadelphia in the USA, Buenos Aires, Dar es Salaam, New York and of course Rome.

In all the places they lived Ada, and later Stefania, got involved in volunteer work ranging from teaching English, to working with homeless children and in hospitals.  In Dar Es Salaam they  got involved with Tinga Tinga artists and have been instrumental in bringing this art to Cape Town.

Gaspare died in Cape Town in 1971 and Dora died in Italy in 1997.  Rosita, Dorina and Fabrizio live in Italy.

Ada and Stefania now live in Cape Town and are current members of the Fogolar.

Valentino Morino was born in Gemona del Friuli in 1935.  He became a Fitter and Turner and worked in France and Switzerland before coming to Cape Town in April 1960.  

He met and married Maureen Goodway in December 1963.

When he came to Cape Town he joined Dorbyl Long Swan Hunter where he worked for 32 years, retiring for the first time in 2000.  He then joined Chantex Heavy Machinery and finally retired in December 2007.

They are active and longstanding members of the Fogolar and are enjoying their retirement.

Evangelista Pez came to South Africa in December 1951 from Codroipo.

 He married Felicia Bosogno and they had three sons, Luigi, Angelo and Giuliano.  Sadly all three sons are deceased.

Evangelista was a well known electrician and Felicia ran a boarding house, giving many Italians, amongst others, a home away from home.
Evangelista passed away in 2001.

Felicia, now 81, continues to attend and enjoy our Fogolar functions.

Umberto Scodeller was born in Ligugnano di San Vito al Tagliamento in 1923.  Umberto’s father Antonio emigrated to South Africa in the 1930s and in 1938 at 15 years of age Umberto, together with his mother Celesta and two sisters Antonietta and Maria,  left Italy to join his father.  

He had to repeat two years of schooling here and after school became a turner, a career he followed to his retirement.

He married Una in 1958.  Umberto served on the committee from 1984 to 1992.  

His older sister, Antonietta, married Angelo Licata and Maria married Ken Licata.

Antonietta passed away in December 2010 in Italy where she had been living with her daughter, Helen, for the previous eight years.  She often spoke to her family in Italy of the Fogolar Furlan in Cape Town and how much she had enjoyed being part of it.

Delfino Uliana was born in San Marco in 1913.  He joined the Alpini and served in Abyssinia during the Second World War.  He was captured in North Africa and shipped as a prisoner to Durban then to Zonderwater and later Elgin.

When the Italian prisoners were due to be repatriated he felt that his future lay in South Africa and he arranged to escape. He was sheltered for a short period by a Friulano family in Cape Town before being deported to the then Southern Rhodesia.  He was finally repatriated to South Africa where he married Giuseppina Angelico, who had fled with her family from Sicily.

They had two sons, Enrico and Franco.  Franco is based in West Africa and Enrico in Cape Town

Delfino kept contact with his Friulani  friends  and passed away in December 2000 aged 87.  Enrico and his family are members of the Fogolar and have enjoyed the association and its warmth not only in Cape Town, but also in Freibourg in Switzerland.

There are many more members of the Fogolar whose information was not submitted and are therefore not included in this book.  
 
We would like to pay tribute to the following founder members whose invaluable involvement with the Fogolar cannot go unmentioned:  Angelo Schincariol, the first President, and his wife, Nora, who made a memorable contribution to the founding and running of the Fogolar Furlan,  as well as Luigi Nassimbeni, who served on the committee for many years.

The Baschiera family provided the venue for many happy picnics where good food , wine and music was enjoyed by all.

The Palmieri brothers,  Paolo, Marco and Roberto – sons of Leandra Schincariol Palmieri – have provided many delicious meals for our Fogolar functions held at the Italian Club.
Mention, too , must be made of our Honorary Members:  Marco Mezzabotta designed the logo for the Fogolar Furlan of Cape Town;  Nicola Scali was well known for his fish dinners  and Domenica Ferucci  of Paarl is a generous patron who attends many of our functions.

SCHOLARSHIP
 
In 1983 the committee approved the set-up of a bursary for the best first year student of Italian at the University of Cape Town.

An amount of R3000 was given to the university to arrange the scholarship.

The first scholar to benefit from the award was a Miss T Klein, who obtained a first class pass in Italian Intensive in 1984.  The amount  she received was R215 for the year.

The scholarship is known as the Friulian Society Scholarship and continues to this day.  

YOUTH TOURS

Over the years groups of Friulani youth, from Cape Town as well as other areas of South Africa, have been privileged to visit the Friuli as part of an educational programme.

The purpose of these visits has been to expose them to the history, culture, language, art and industry of the Friuli.

The three week tours, largely sponsored by EFASCE, took them to Spilimbergo where they attended Italian School every weekday morning.  The afternoons were filled by guided tours to places of interest in Friuli.

They visited the Sindaco in Pordenone; churches in many of the towns; a Prosciuttificio in San Daniele where they feasted on prosciutto and bread; La Casa del Contadino, a museum in Fagagna showcasing the farmer’s way of life; Villa Manin , Aquileia, Grado, Trieste, Valvasone, Lago di Barcis, Sesta al Rheghena, Casarsa Della Delizia and of course Spilimbergo amongst others.

The young people were privileged to have been hosted and entertained so generously by people passionate about their culture and country.  They returned to South Africa filled with pride in their heritage.

Contact

Direttore/Editor

tel. (0027) (021) 434 3210 cel. (0027) (083) 302 7771

3 Torbay Road, Green Point 8005, Cape Town, South Africa

email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Disclaimer

"I contenuti offerti dal portale "LA GAZZETTA DEL SUD AFRICA" sono gratuiti, redatti con la massima cura/diligenza, e sottoposti ad un accurato controllo da parte della redazione. La Gazzetta del Sud Africa, tuttavia, declina ogni responsabilità, diretta e indiretta, nei confronti degli utenti e in generale di qualsiasi terzo, per eventuali ritardi, imprecisioni, errori, omissioni, danni (diretti, indiretti, conseguenti, punibili e sanzionabili) derivanti dai suddetti contenuti.

Testi, foto, grafica, materiali audio e video inseriti dalla redazione della Gazzetta del Sud Africa nel proprio portale non potranno essere pubblicati, riscritti, commercializzati, distribuiti, radio o videotrasmessi, da parte degli utenti e dei terzi in genere, in alcun modo e sotto qualsiasi forma."